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Sbarchi migranti oggi in Italia, salvataggi record della Guardia Costiera

Dario Martini
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Salvataggi continui al largo delle coste calabresi e siciliane. La Guardia costiera e la Marina militare hanno soccorso oltre 1.800 migranti in più di venti operazioni distinte nell’arco di appena 24 ore. Barconi e barchini stanno salpando a un ritmo incessante dalle coste della Cirenaica e della Tunisia. E puntano dritti verso l’Italia. Gli ultimi due giorni (giovedì sono stati salvati circa 1.300 pro fughi) hanno rappresentato il picco dall’inizio dell’anno.

All’indomani del Consiglio dei ministri che ha inasprito le pene per gli scafisti, il Viminale ha diffuso i numeri dell’emergenza: «Dall’inizio dell’anno sono sbarcati in Italia 17.952 migranti. Nello stesso periodo dello scorso anno, gli sbarchi sono stati 5.976, mentre nel 2021 erano stati 5.995. Un aumento percentuale, rispetto allo scorso anno, del 194%». Quindi, praticamente il doppio. In tre giorni, dall’8 marzo a ieri, sono arrivate sulle nostre coste «2.954 persone. Al 7 marzo 2023, i minori non accompagnati giunti in Italia sono 1.965».

Un boom confermato anche da Frontex, l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera: «Nei primi due mesi dell’anno gli arrivi irregolari attraverso il Mediterraneo sono raddoppiati rispetto all’anno scorso: 12 mila di cui 7 mila a febbraio, il triplo rispetto al 2022. In totale, a livello Ue, il numero di arrivi è stato di 28.130, più o meno in linea con lo stesso periodo dell’anno scorso».

Emblematico è quanto accaduto alla nave Diciotti della Guardia costiera che si stava dirigendo a Lampedusa per "alleggerire" la situazione nell’hotspot, dove si trovano oltre tremila persone a fronte di una capienza di appena 400 posti. Per l’esattezza nelle ultime 72 ore ne sono sbarcati 3.300 (venerdì ben 1.867 in 41 approdi distinti, il quadruplo del giorno prima). Un aumento vertiginoso dopo una tregua durata una decina di giorni e legata alle cattive condizioni del mare che, seppur migliorate, restano comunque critiche. Prima di arrivare sull’isola delle Pelagie, la nave della Guardia costiera ha caricato a bordo 480 profughi. Motivo per cui, quando è arrivata a Lampedusa, ha potuto prenderne "solo" altri 188. L’imbarcazione principale sui cui si trovavano gli immigrati soccorsi dalla Diciotti è un peschereccio avvistato dallo stesso aereo di Frontex che aveva individuato il caicco poi naufragato il 26 febbraio a Cutro.

Il peschereccio, segnalato anche dalla Us Navy, sarebbe partito in Libia, dalle coste della Cirenaica, diretto verso Siracusa. Particolarmente intensa l’attività delle motovedette della Guardia costiera nel Mar Jonio, intervenute a circa 70 miglia a sud di Crotone, per prestare soccorso a un barcone con circa 500 migranti a bordo. Altre unità, la nave Dattilo e le motovedette SAR CP 326 e CP 325, sono intervenute per salvare i circa 800 migranti a bordo di altri due barconi a un centinaio di miglia a sud-est di Roccella Ionica. Dal momento che la situazione era particolarmente complessa (numerose imbarcazioni alla deriva con centinaia di persone a bordo) è stato necessario inviare anche le navi Corsi e Visalli, oltre alla Sirio della Marina Militare.

Intanto, sale a 73 il conto delle vittime del naufragio di migranti avvenuto a Cutro. Ieri mattina è stato trovato in acqua il corpo di un bambino che aveva non più di 4-5 anni. A scoprirlo una squadra dei vigili del fuoco impegnata nelle ricerche in spiaggia, che ha avvistato i soccorritori acquatici per il recupero della salma. Indossava una tutina nera con un pupazzetto disegnato sul petto. È la vittima numero 73. Dopo il ritrovamento del corpicino un vigile del fuoco, visibilmente commosso, si è avvicinato e ha lasciato una rosa rossa accanto al corpo del piccolo nell’attesa del trasferimento alla camera ardente per il riconoscimento. Sono venti i bambini sotto i 12 anni finora recuperati senza vita. Ma le ricerche continuano. 

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