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Rivoluzione Rai, scatta il piano Meloni: "Via Fuortes e Coletta", i nuovi vertici

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Ormai la rivoluzione è imminente: il governo di Giorgia Meloni sta per mettere mano il dossier Rai. Le polemiche sul quarto Festival di Sanremo diretto da Amadeus sono più o meno sopite, e il piano per cambiare volto alla tv e all'informazione del servizio pubblico sta per diventare operativo. Tempo scaduto per l’ad nominato in era Draghi, Carlo Fuortes, che secondo le ultime indiscrezioni è "dato in uscita, a brevissimo", scrive il Giornale. Il dirigente "avrebbe accettato di uscire in bellezza, con un anno di anticipo", con l'abbrivio del pareggio di bilancio che sarà annunciato ad aprile. Non resterà con le mani in mano. Per Fuortes si parla di un ruolo di vertice alla Scala.

 

In pole position per la carica di amministratore delegato c'è Roberto Sergio, oggi direttore di Rai Radio, seguito da Marcello Ciannamea, direttore della Distribuzione che dal canto suo - ricostruisce il retroscena - punterebbe all’intrattenimento. Infatti Stefano Coletta, alla guida del Prime Tima, ossia i programmi più prestigiosi della Rai, dopo le polemiche su Sanremo è una "vittima designata", ma novità potrebbero arrivare anche nel Day Time oggi diretto da Simona Sala.

 

Giampaolo Rossi, uomo di fiducia di Meloni, è il nome designato, salvo colpi di scena, per la carica di direttore generale. E l'informazione? Per la direzione del Tg1, ora guidato da Monica Maggioni, "si parla di Gianmarco Chiocci (o Nicola Rao)" mentre Giuseppe Conte reclama per il Movimento 5 stelle la presidenza della Vigilanza Rai.

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