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Migranti, la procura di Crotone silenzia la sinistra: “Mare terribile, salvataggio quasi impossibile”

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A porre fine alle polemiche delle opposizioni nei confronti del governo dopo la morte di almeno 64 persone che tentavano di sbarcare in Italia dopo essere partite dalla Turchia è direttamente il procuratore della Repubblica di Crotone, Giuseppe Capoccia. Il magistrato è stato intervistato dall’Ansa sull’indagine aperta sul naufragio ed ha smentito la teoria del salvataggio rifiutato che secondo alcuni doveva mettere il ministro dell’Interno Piantedosi sul banco degli imputati: “Stiamo vedendo di ricostruire la catena dei soccorsi ma non ci sono indagini su questo. Stiamo ricostruendo tutti i passaggi dall’avvistamento in poi per ricostruire cosa è stato fatto e confrontarlo con quello che si doveva fare che sembra sia stato fatto. Di sicuro le condizioni del mare erano terribili. Stiamo ricostruendo anche tutti i passaggi, dall’avvistamento in poi. Tra l’altro c’è anche una stranezza, dalla barca non è mai partita una richiesta di soccorso. La telefonata internazionale alla Guardia di finanza? È stata una strana triangolazione, ma dalla barca non hanno chiesto aiuto come succede sempre non appena arrivano in prossimità della costa”.

 

 

Capoccia affronta anche il punto critico della questione migranti: “Anche con mezzi più grandi, con quelle condizioni di mare, un eventuale abbordaggio sarebbe stato estremamente rischioso. Ricordiamo quanto avvenne nel canale di Otranto, dove una unità militare toccò un barcone di migranti provocandone l’affondamento. I reati ipotizzati nell’indagine sono tre - ha spiegato il magistrato sul dramma di Steccato di Cutro -. Omicidio colposo, naufragio colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.

 

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