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Caso Cospito, Andrea Delmastro indagato per rivelazione di segreto

Augusto Parboni
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Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio. L’esponente di Fratelli d’Italia si dovrà presentare infatti stamattina in procura per essere interrogato in presenza del suo avvocato. Il nome di Delmastro è stato iscritto sul registro degli indagati in merito all’inchiesta dei pm romani sulle conversazioni ascoltate in carcere tra l’anarchico Alfredo Cospito, un ’ndraghetista e un camorista, avvenute tra dicembre e gennaio nel penitenziario di Sassari, e rivelate da Giovanni Donzelli alla Camera.

Il nome del sottosegretario è dunque finito nel fascicolo «modello 21» per la vicenda del discorso pronunciato da Donzelli, sempre FdI, 17 giorni fa. In quell’occasione il vicepresidente del Copasir riportò i contenuti dei dialoghi avvenuti dietro le sbarre tra l’anarchico Cospito e gli altri due detenuti. E il 31 gennaio riportò nel dettaglio le frasi dette dall’anarchico in carcere, parole che gli sono state riferite proprio dal sottosegretario Delmastro. Quei contenuti, secondo chi indaga, non dovevano essere divulgati, era materiale che il Dipartimento della Polizia penitenziaria aveva infatti inviato al sottosegretario Delmastro e che quindi sarebbero dovute restare all’interno del Ministero.
La posizione invece di Giovanni Donzelli resta quella di testimone. I titolari del fascicolo, il procuratore capo Francesco Lo Voi e il procuratore aggiunto Paolo Ielo, lo ascolteranno come persona informata sui fatti.

Prima di indagare Delmastro, gli inquirenti avevano già sentito anche il direttore del Dap, Giovanni Russo, il quale avrebbe riferito che era stato lo stesso Delmastro a insistere per venire a conoscenza del contenuto di quelle conversazioni tra Cospito (sottoposto al 41 bis e dall’ottobre scorso in sciopero della fame), l’ndranghetista e il camorrista. A Delmastro la magistratura avrebbe intenzione di fargli domande riferite, tra l’altro, alle informazioni che ha già raccolto in questi giorni di indagine, cioè dopo le dichiarazioni di Donzelli alla Camera dei deputati.

«Apprendiamo che il sottosegretario Delmastro sarebbe indagato per rivelazione del segreto d’ufficio. Con un piccolo particolare: i documenti che avrebbe riportato secondo il ministero della Giustizia non sarebbero secretati, mentre sicuramente è coperta dal segreto l’indagine a suo carico, che invece sta sui giornali. Un bel cortocircuito! Ma tant’è...andiamo avanti con la certezza che tutto sarà chiarito in tempi brevi per poi continuare con più slancio di prima la nostra lotta a schiena dritta e a volto scoperto alla criminalità organizzata», hanno dichiarato i capigruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati e al Senato, Tommaso Foti e Lucio Malan.

A commentare la notizia anche chi ha dato il via all’inchiesta, Angelo Bonelli: «Spiace che a fare chiarezza sulla vicenda di Donzelli e Delmastro non sia stato il ministero della Giustizia ma sia l’autorità giudiziaria che sulla base dell’esposto che ho presentato il 2 febbraio alla Procura di Roma avrebbe indagato per rivelazioni di segreto d’ufficio il sottosegretario Delmastro», ha affermato il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha proseguito: «La risposta che il ministero della Giustizia mi ha fornito pochi giorni fa è un vero e proprio boomerang perché nelle intenzioni del ministro Nordio c’era una chiara volontà di difendere e salvaguardare politicamente Donzelli e Delmastro che irresponsabilmente avevano diffuso atti del Dap riservati». «L’indagine a carico di Delmastro è surreale. Le opposizioni si mettano l’animo in pace: non c’è alcun motivo per cui Delmastro debba dimettersi», ha infine sostenuto il capo politico di Noi Moderati Maurizio Lupi.

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