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Firenze, nel Giorno del Ricordo sul centro sociale sventola la bandiera di Tito

Christian Campigli
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Una tradizione odiosa. Che ogni anno si ripropone, nell'indifferenza e nel roboante silenzio dell'amministrazione comunale. Il Cpa, il centro sociale più grande di Firenze, ha esposto questa mattina due enormi bandiere della Jugoslavia di Tito. Un gesto tanto eclatante, quando semplice da interpretare: l'esposizione di quel labaro sottintende il disgusto provato dei nipotini di Carlo Marx per la tragedia dalmata-istriana. Solitamente, infatti, quei drappi vengono gelosamente conservati come cimeli nelle stanze dell'immobile occupato abusivamente da oltre venti anni. E tirati fuori nel Giorno del Ricordo. Per loro, le Foibe non furono un orrendo massacro, ma solo la naturale coda della Seconda Guerra Mondiale. Le persone uccise e torturate non erano Italiani innocenti, ma fascisti o simpatizzante del Duce, che meritavano quella fine. Una visione distorta e folle della storia. Inaccettabile. Che, è bene ricordarlo, fu però la medesima seguita per oltre mezzo secolo dalla sinistra parlamentare.

“È un'autentica vergogna che in uno stabile di proprietà comunale dove da anni viene tollerata dalle istituzioni la presenza di questi figli di papà che giocano a fare i rivoluzionari si inneggi agli assassini autori di un genocidio – ha ricordato il capogruppo in Regione Toscana di Fratelli d'Italia, Francesco Torselli - E come sempre a Palazzo Vecchio nessuno muoverà un dito perché saranno pure imbecilli, ma hanno il diritto di voto”.

Un'occupazione che pare però essere intoccabile. Nonostante i clamori di scelte a dir poco discutibili. Nel 2018 l'enorme struttura sita nel residenziale quartiere di Gavinana ospitò Barbara Balzarani. L'ex brigatista delle Br e componente del gruppo che ha preso parte al rapimento di Aldo Moro, pronunciò parole raccapriccianti in quell'occasione, riferendosi alla figlia dell'ex segretario Dc. “Fare la vittima è diventato un mestiere”. Nonostante le molte promesse della sinistra, il Cpa non è mai stato sgomberato. Anzi. Ogni anno espone con orgoglio quelle orrende bandiere, simbolo di morte e di dittatura, nell'indifferente silenzio del Partito Democratico che, da anni, governa il capoluogo toscano.

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