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Sondaggio intercettazioni: italiani indecisi sull'argomento. Ma sulle pubblicazioni tutti d'accordo

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La questione intercettazioni tiene banco all'interno dell'opinione pubblica italiana. Ad occuparsi della questione è Swg, che ha realizzato sull'argomento un sondaggio per il Tg La7 condotto da Enrico Mentana. Secondo il 31% degli intervistati l'utilizzo delle intercettazioni nelle indagini della magistratura andrebbe esteso a tutti i reati, per il 28% va bene così com'è, per il 27% andrebbe limitato solo a reati di mafia e criminalità organizzata, con un 12% indeciso su cosa fare. Infine per un 2% degli intervistati andrebbero abolite del tutto.

 

 

Altra questione è quella della pubblicazione delle intercettazione sui media. Il 23% reputa che andrebbero vietate ogni tipo di pubblicazioni, il 54% pensa invece che vada vietata solo per le conversazioni che riguardano fatti privati non legati al presunto reato, con un 12% che vuole la pubblicazione consentita in ogni caso. Un'altra domanda posta da Swg è quella se l'intervistato ha mai avuto la certezza o il sospetto di essere stato intercettato almeno una volta nella vita. Il risultato è che tre italiani su dieci sospettano di essere stati intercettati almeno una volta nella vita. Il dato sale al 44% tra i 35 e i 44 anni, in particolare inoltre il 35% dei residenti al Sud risponde affermativamente al quesito.

 

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