Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Quarto Grado, la prova che Messina Denaro girava indisturbato: il video

  • a
  • a
  • a

Appare ormai chiaro che Matteo Messina Denaro girava indisturbato da tempo a Campobello di Mazara, poco distante del paese natale Castelvetrano, Nella puntata di venerdì 27 gennaio di Quarto Grado, il programma condotto da Gianluigi Nuzzi su Rete 4, vengono trasmesse le immagini di alcune telecamere sulle vie principali del paese che mostrano il boss girare tranquillo a bordo della sua Alfa Romeo Giulietta in pieno giorno, col finestrino aperto.

 

I video risalgono a 48 ore prima della cattura nella clinica di Palermo dove andava a curarsi sotto l'identità di Andrea Bonafede, sempre di Campobello, ora arrestato. "Siamo in grado di mostrarvi delle immagini esclusive del boss Matteo Messina Denaro, mentre girava indisturbato sulla sua auto a pochi giorni dall’arresto", annunciano da Quarto Grado. Il boss è stato ripreso mentre andava a fare la spesa, poi è rientrato a casa (al momento dell'arresto aveva ancora lo scontrino della Coop in tasca). In altre immagini la sua auto incrocia anche una vettura dei carabinieri. Nella trasmissione viene sottolineato che ripercorrere gli spostamenti del boss di mafia potrebbe è necessario per capire da quanto tempo viveva a Campobello e per indagare sulla rete di protezione e omertà che ha difeso la latitanza di Messina Denaro, ricercato da trent'anni. 

 

Intanto proseguono le perquisizioni a Campobello di Mazara. Gli investigatori passano a setaccio le abitazioni dove l’ex primula avrebbe trascorso la latitanza. E nel covo di vicolo San Vito, tra le carte del capomafia sono stati trovati documenti di identità contraffatti con i nomi e i dati di persone realmente esistenti. Il sospetto è che Messina Denaro abbia utilizzato negli anni le generalità di diversi fiancheggiatori, prima di assumere l’identità del geometra Andrea Bonafede, utilizzata a partire almeno dal 2020, quando venne operato di cancro all’ospedale di Mazara del Vallo. Se il bosso ora è al 41 bis nel carcere de L'Aquila, la caccia a chi lo ha coperto è appena iniziata. 

Dai blog