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Ucraina, Caracciolo rompe il tabù: considerare l'invio di nostre truppe

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Se la guerra continuerà in questo modo prima o poi l'invio di armi all'Ucraina "non basterà più" e "bisognerà considerare l'invio di nostre truppe". Il direttore di Limes, Lucio Caracciolo, in un lungo articolo pubblicato sulla Stampa rompe il tabù: potremmo presto trovarci direttamente coinvolti sul campo nella guerra  tra Russia e Ucraina. Quando le forniture a Kiev non basteranno più "ci scopriremo di fronte alla scelta che abbiamo finora evitato di considerare: fare davvero e direttamente la guerra alla Russia oppure lasciare che la Russia prevalga. Questo bivio 'impossibile' si sta avvicinando, a vantaggio di Mosca" spiega Caracciolo.

 

Il fatto è che "la consapevolezza dei costi umani, morali e geopolitici" di un collasso dell'Ucraina potrebbe indurre americani ed europei a cercare di "congelare lo scontro per il tempo necessario a inventare una convivenza pacifica fra russi e ucraini. Altrimenti ci resterà la scelta fra una catastrofe e una vergogna. Peggio: una miscela delle due", è lo scenario fosco dipinto dal giornalista esperto di geopolitica. Nel corso del suo intervento Caracciolo sottolinea come "la guerra in Ucraina avrà una soluzione militare o non ne avrà". Insomma, la parola fine - se mai ci sarà - non la metterà la diplomazia. "Il negoziato serio sarà frutto della vittoria di una parte o dell'altra. O dell'esaurimento materiale e spirituale di entrambe".

 

Invasori e invasi non posso accettare la sconfitta. Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky,  dal canto loro, se fanno un passo indietro "sono finiti". "La guerra è di taglia mondiale. Perché vi si scontrano sempre meno indirettamente Russia e America. E perché la Cina, partner insofferente e disilluso di Mosca, entra nell'equazione principale", ragiona Caracciolo che sintetizza: solo gli Stati Uniti sono in grado di imporre la fine della guerra.  Tre le strade percorribili. Lasciare poco a poco Zelensky da solo. Entrare in guerra per salvare l'Ucraina e distruggere la Russia a rischio di creare una catastrofe globale. Negoziare con i russi un cessate-il-fuoco alle spalle degli ucraini. "Scenari molto improbabili (primo e terzo) o semplicemente assurdi (il secondo)", afferma Caracciolo che sottolinea come la Russia sia ancora più forte dal punto di vista militare dell'Ucraina nonostante gli aiuti dell'Occidente a Kiev. Il conflitto è ancora caratterizzato da squilibrio e se continua questa deriva, se la guerra insiste su questo "piano inclinato", non resterà, "prima o poi", di considerare l'invio di nostre truppe in Ucraina. 

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