Open Arms, Bongiorno: "Deposizione Lamorgese significativa". Cambia tutto per Salvini
Udienza da mare in tempesta quella di oggi per Matteo Salvini al processo Open Arms di Palermo dove è imputato per sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio per aver ritardato lo sbarco dei migranti a bordo della nave dell'ong spagnola nell'agosto del 2019. Nell'aula bunker dell'Ucciardone il procuratore aggiunto Marzia Sabella, con i sostituti Giorgia Righi e Geri Ferrara, hanno sentito tre big della precedente legislatura: Giuseppe Conte, Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio.
Ad aprire le danze è stato l'ex presidente del Consiglio che non vedeva l'ora di scaricare ogni responsabilità sul vecchio alleato, oggi rivale acerrimo. Tre stoccate hanno rabbuiato il viso del leader leghista: "Mai sentito parlare di terroristi a bordo", "i migranti potevano sbarcare prima della definizione della redistribuzione europea" e "non si poteva rifiutare lo sbarco dei migranti". In più di tre ore di deposizione Conte ha preso le distanze dal suo ministro dell'Interno nel governo Conte 1, ha sottolineato come lui abbia cercato di coinvolgere l'Europa, mentre al Viminale si pensava solo a fermare gli sbarchi.
Chi volontariamente o meno è venuta in soccorso dell'attuale ministro delle Infrastrutture è stata Luciana Lamorgese, che prese il posto di Salvini al Viminale nel Conte 1 e il governo Draghi. O almeno la pensa così l'avvocato difensore di Salvini, Giulia Bongiorno. "La deposizione di Luciana Lamorgese è stata particolarmente significativa. Dalla sua ricostruzione, infatti, credo sia risultato evidente come sia veramente erroneo e fuorviante pensare che il ritardo nello sbarco sia stato un fatto doloso visto che si è parlato di una tempistica che è collegata sistematicamente alle interlocuzioni con l'Europa".
Open Arms, colpo di scena. "Chi denunciamo", mossa di Salvini-Bongiorno
L'avvocato Bongiorno al termine dell'udienza ha svelato che nella prossima parlerà Salvini per chiarire definitivamente la posizione di quei giorni. "L'udienza ha confermato un dato oggettivo: rischio fino a 15 anni di carcere per il mancato sbarco dalla nave della ong spagnola tra il 14 e il 20 agosto 2019, nonostante Luciana Lamorgese abbia confermato di aver trattenuto gli immigrati a bordo di una nave in più di una occasione, per esempio sulla Ocean Viking dal 18 al 29 ottobre 2019 in attesa di trovare un accordo con gli altri partner europei. Eppure - ha detto Salvini al termine dell'udienza -, soltanto io avevo fatto crollare il numero di arrivi - difendendo i confini ed evitando molte tragedie del mare - ma soltanto io sono a processo e grazie ai voti dei parlamentari di sinistra".
Il colpo finale l'ha attestato Luigi Di Maio al termine nell'ultima risposta in aula. Alla domanda di una parte civile ha risposto: "Non capivamo perché si dovesse rifiutare i Pos sapendo che c'erano paesi europei pronti ad accogliere i migranti. L'unico motivo era aumentare il consenso perché si era già in campagna elettorale".