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Scontri ultras, incontro al Viminale: maggiore prevenzione ma la legge non cambia

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Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi aveva annunciato "altri provvedimenti in arrivo". Dopo l'incontro di oggi al Viminale con il mondo del calcio, nessun cambiamento del quadro normativo sul fronte della sicurezza e contrasto alla violenza ultras: si va verso provvedimenti 'restrittivi' con le norme già esistenti. Un'ora e mezzo di confronto da cui ne è emersa una complessiva unità di intenti e la volontà di intensificare lo spirito collaborativo tra i due mondi. Di fronte al ministro Piantedosi e a quello dello Sport Andrea Abodi, al Viminale hanno sfilato il presidente della Figc Gabriele Gravina e quello della Lega di A Lorenzo Casini, oltre al capo della Polizia Lamberto Giannini e il Presidente dell’Osservatorio per le manifestazioni sportive Paolo Cortis.

 

 

E sarà proprio l'Osservatorio a dover ricoprire un ruolo ancor più centrale nella prevenzione di fenomeni di violenza come quello avvenuto domenica scorsa per la guerriglia in A1 tra ultras di Napoli e Roma. Oltre a valutare divieti di trasferte mirati, c'è unità di intenti infatti sulla necessità di un maggior coordinamento riguardo la definizione dei calendari in raccordo con l'Onms. Questo significa, maggior attenzione a 'incroci' pericolosi di tifoserie lungo le linee autostradali più battute per le trasferte. Anche perché, dal summit odierno, sono usciti tutti concordi sul fatto che, al di la della pausa per il Covid, "sono stati portati dei dati degli ultimi anni dove emerge che negli ultimi 4 anni il numero degli scontri è diminuito”, ha rilevato il presidente della Lega di A Casini.

 

 

Anche se il motivo per cui ci si è ritrovati al Viminale stavolta sono stati scontri avvenuti a centinaia di chilometri di distanza da San Siro (dove erano diretti i romanisti) e Marassi (i napoletani). Spirito di collaborazione e dialogo costruttivo, a quanto filtra, da entrambe le parti si è dunque convenuto di stabilire un confronto periodico tra le istituzioni coinvolte. Tuttavia, sul fronte della prevenzione, sono poche le misure possibili da poter mettere in atto. Su tutte, la richiesta sempre più stringente da parte dei club di massima serie di sdoganare il riconoscimento facciale, anche se su questo fronte resta solo un auspicio quello di superare le passate perplessità sollevate dal Garante per la privacy. In caso di parere positivo nel prossimo futuro, si è chiesta oggi la disponibilità da parte del Viminale di investimenti ingenti, ma ritenuti necessari, da parte delle stesse società di calcio.

 

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