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Scuola, arriva il docente tutor di classe: cosa farà. Valditara: è una rivoluzione

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Il primo passo verso la "scuola del merito" del governo di centrodestra è quella del docente tutor. A delineare il profilo della nuova figura che dovrebbe arrivare nelle classi già dal prossimo anno scolastico è Giuseppe Valditara, ministro dell'istruzione e del merito nel governo Meloni. "La scuola del merito di cui parliamo noi deve sviluppare i talenti individuali dei ragazzi, promuovendo le attitudini di ciascuno" spiega in una intervista al Messaggero in cui annuncia la "rivoluzione. Verrà introdotta la figura del docente tutor per ogni gruppo classe, il docente che dovrà avere una formazione particolare, ed anche essere pagato di più, e che dovrà in team con gli altri insegnanti seguire in particolare quei ragazzi con maggiori difficoltà di apprendimento ma anche di quelli molto bravi che magari in classe si annoiano e che hanno bisogno di accelerare".

Un altro passo verso la scuola del merito è quello dell'orientamento per "individuare le potenzialità dello studente" e "conoscere le concrete prospettive formative e occupazionali. La scuola deve far emergere le attitudini dei ragazzi, come l’arte socratica della maieutica".

 

Sul tema delle valutazioni e dei voti, Valditara spiega che "abbiamo varato quello che chiamo il portfolio sintetico dello studente, cioè la narrazione che accompagna i ragazzi, rappresenta i loro successi, i miglioramenti, le problematicità. Il voto è un indicatore di un momento, ed uno stimolo, è dunque solo un mezzo. Ciò che serve è una valutazione complessiva". 

 

Il ministro annuncia poi un intervento per istituti e territori dove si registrano i problemi maggiori: "Ho chiesto a Invalsi di individuare le 50 scuole italiane che hanno grandi difficoltà. Voglio partire con una sperimentazione come si è fatto in Francia. In queste realtà più difficili le classi dovrebbero essere molto ridotte, dieci studenti l’una. Ho incarico un gruppo di lavoro di alto profilo di individuare una serie di azioni importanti da realizzare in queste scuole".

Il ministro è poi tornato sul tema degli smartphone in classe: "Non è, come qualcuno ha detto, un provvedimento contro la modernità. Nella circolare si fa esplicito riferimento alla cittadinanza digitale. È una forma di rispetto verso i docenti e i compagni. È l’uso improprio che ho ribadito essere vietato, dopo anni di trascuratezza, non certo quello a scopo didattico", rivendica Valditara.

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