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Ventimiglia, bimbo massacrato di botte e ricoverato: il bel gesto di Acerbi

Christian Campigli
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Una storia assurda, intrisa di una violenza cieca e priva di qualsiasi tipo di giustificazione. Un'intera comunità, che si è stretta intorno ad una famiglia devastata dal dolore e dall'incredulità. Il lato bello e pulito dello sport professionistico, un microcosmo formato da atleti milionari, ma pronti a rendersi disponibili e ad interagire con i più deboli. Francesco Acerbi, difensore dell'Inter, ha pubblicato questa mattina un toccante video messaggio, col quale ha voluto rivolgere un saluto e un invito al bimbo di sei anni di Ventimiglia, massacrato di botte dal compagno della nonna il 19 dicembre scorso. Ryan è ancora ricoverato al Gaslini di Genova, ma le sue condizioni piano piano stanno migliorando in modo costante e progressivo. La folle violenza del compagno della nonna ha provocato una ferita alla milza, la lesione di otto vertebre e una frattura ad un braccio, oltre al perforamento di un polmone.

 

 

“Ciao, ho saputo dell'accaduto, sono veramente di ghiaccio e stupito per quello che è successo. Mi spiace molto, sono cose che non devono capitare. So che sei un grande tifoso dell'Inter. Ti chiediamo di non mollare, di avere grande forza e coraggio e so che ce l'hai davvero. Ti invito allo stadio, ti faccio conoscere tutti i giocatori se vuoi, quindi riprenditi. Ti aspettiamo ti mando un grande abbraccio di cuore, come se fossi mio figlio. La tua Inter è con te - conclude il messaggio di Acerbi pubblicato sui social dal padre del piccolo -. Quando sarai guarito, conoscerai tutti i giocatori. Forza, San Siro ti aspetta”.

 

 

Una storia sulla quale gli inquirenti stanno ancora indagando. Non è infatti ancora chiara la dinamica dei fatti. Per giorni il settantacinquenne ha mentito senza ritegno, negando ogni addebito. L'anziano, Luigi C., aveva raccontato alla polizia, forse coperto anche dalla nonna, che il piccolo era stato investito da un’auto pirata in via Gallardi, a Ventimiglia. La Procura ha iscritto nel registro degli indagati l'uomo per lesioni gravissime e la nonna paterna del bimbo, in concorso. I due sono, incredibilmente, ancora a piede libero.

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