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Indagata la pm del caso Yara Gambirasio: indagine per depistaggio sul dna di Bossetti

Angela Bruni
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Frode processuale e depistaggio: con queste accuse il gip di Venezia Alberto Scaramuzza ha disposto l'iscrizione nel registro degli indagati per la pm di Bergamo del caso Yara Gambirasio, Letizia Ruggeri: l'iscrizione avviene a conclusione dell'udienza di opposizione all'archiviazione presentata dai legali di Massimo Bossetti. La vicenda riguardava la conservazione di reperti dell'inchiesta che ha portato all'ergastolo il muratore di Mapello. Per il gip, si tratta di un approfondimento necessario per consentire un'adeguata difesa: sotto osservazione, i campioni di Dna utilizzati nel processo per la morte di Yara - 54 in totale, da cui è stato estratto il Dna di Ignoto 1 - che hanno portato alla condanna di Bossetti. Archiviate invece le posizioni di Giovanni Petillo, presidente della Prima sezione penale del tribunale di Bergamo, e di Epis Laura responsabile dell'ufficio Corpi di reato del tribunale di Bergamo.

 

 

In dettaglio, come precisa l'avvocato Claudio Salvagni, legale di Bossetti, si tratta della decisione di spostare i campioni di dna dal San Raffaele di Milano, dove erano conservati, all'ufficio Corpi di Reato del tribunale di Bergamo. I reperti vennero portati via dall'ospedale milanese il 21 novembre 2019, arrivando nell'ufficio del tribunale il 2 dicembre. Durante quel periodo, spiega ancora il legale, i reperti vennero conservati correttamente: è nel passaggio all'ufficio Corpi di reato che si sarebbe interrotta la catena del freddo, di fatto causando la loro distruzione. Secondo il legale, dunque, bisognerà capire se l'ordine di Ruggeri di spostare i campioni di dna, era legittimo anche perché, ricorda ancora l'avvocato, il 15 gennaio 2020 arrivò un provvedimento di confisca degli stessi reperti che quindi non sarebbero dovuti essere distrutti.

 

 

Il provvedimento arriva a fronte della «denunzia-querela» presentata dai legali del muratore di Mapello, condannato in via definitiva all'ergastolo per la morte della 13enne di Brembate di Sotto, avvenuta nel 2010. La denuncia-querela è indirizzata «nei riguardi proprio di comportamenti del pm Ruggeri» la cui iscrizione nel registro degli indagati «si impone» per «permettere al pm una compiuta valutazione anche della sua posizione in relazione a tutte le doglianze dell'opponente» che «richiedono un necessario approfondimento» ma anche «al fine di permettere alla stessa una adeguata difesa».

 

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