Terremoto nel Tirreno: dieci scosse nella zona del vulcano sommerso Marsili
Dieci scosse di terremoto nel giro delle ultime 12 ore: due delle quali di magnitudo 4.0 e 4.1, decisamente non trascurabili. Trema il fondale del Mar Tirreno meridionale di fronte alla costa calabrese di Cosenza, con epicentro localizzato a circa 70 chilometri dalla terraferma e ad una profondità compresa tra gli 11 e i 30 chilometri.
La serie è stata avviata questa mattina alle 11,05 con una scossa di magnitudo 2.1: poi alle 13,38 la botta da 4.0, in fondo al mare, seguita a strettissimo giro da altri 4 eventi di intensità minore.
Alle 16,10 di questo pomeriggio ecco però un’altra botta, superiore – seppur di poco – alla precedente: i sismografi dell’INGV hanno registrato una magnitudo di 4.1. A questa scossa ne sono seguite poi altre tre di minore intensità. Le due scosse principali sono state avvertite anche sulle coste campane e calabresi.
La serie odierna si è verificata ad una distanza di circa 60 chilometri dal vulcano gigante sottomarino Marsili, uno degli osservati speciali dei vulcanologi di tutta Italia e non solo. Con una struttura lunga 70 chilometri e larga 30, il Marsili (scoperto nel 1925 circa ma studiato a partire dagli anni ’60 con ricerche via via più approfondite) presenta la sua sommità ad una profondità di 450 metri sotto il livello del mare. Dagli esperti è considerato il vulcano attivo più grande d’Europa: si tratta di uno stratovulcano, caratterizzato da eruzioni sia effusive (tipo Etna) che esplosive (tipo Stromboli e Vesuvio) e dunque decisamente insidioso.
Le scosse di queste ore non sono necessariamente da collegarsi all’attività del Marsili e possono essere piuttosto legate all’attività dell’arco delle isole Eolie, che dalla zona dell’epicentro di questi eventi distano 50 chilometri. Ma è un dato di fatto che le ridotte distanze tra questi vulcani meridionali impongono grande attenzione.