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La "lobby nera" non esisteva, anche i pm vogliono l'archiviazione

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Tutto come previsto. L'inchiesta sulle presunta "lobby nera" realizzata da Fanpage e rilanciata a suon di trasmissioni da Piazzapulita di Corrado Formigli è destinata a cadere nel nulla. La procura di Milano, infatti, si avvia a chiedere - a stretto giro - l’archiviazione del fascicolo nato dall’inchiesta sulla presunta esistenza di una "lobby nera" con al centro alcuni esponenti di Fratelli d’Italia tra cui l’allora eurodeputato Carlo Fidanza e la consigliera comunale di FdI Chiara Valcepina, e l’eurodeputato leghista Angelo Ciocca. Gli otto indagati sono accusati, a vario titolo, di finanziamento illecito e riciclaggio. La richiesta scritta dal pm Giovanni Polizzi, una volta vistata dall’aggiunto Maurizio Romanelli, sarà trasmessa all’ufficio gip chiamato a decidere sull’operato della procura.

 

In sintesi, anche per i pm milanesi l'inchiesta è da archiviare. Per settimane la sinistra aveva soffiato sul fuoco acceso dai pochi minuti diffusi di un girato di 100 ore, in cui un giornalista "infiltrato" contattava Roberto Jonghi Lavarini, il "barone nero" personaggio noto anche per le ospitate alla Zanzara di Giuseppe Cruciani, fingendosi un imprenditore che offre dei soldi per un aperitivo elettorale. Le contraddizioni insite nella teoria della lobby erano subito apparse chiare, tanto che Giorgia Meloni aveva chiesto di visionare il girato, ricevendo la risposta negativa di Fanpage. Ora come previsto la vicenda è destinata a sgonfiarsi definitivamente. 

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