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Che problema ha Papa Francesco: "Pronto a dimettersi". Le ultime notizie

Alessandra Zavatta
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Papa Francesco è pronto a dimettersi. Ma soltanto in caso di malattia grave che non gli permetterà più di guidare la Chiesa. «Impedimento medico» lo chiama lui. «Ho già firmato le mie dimissioni. Le ho date al Segretario di Stato. Le firmai e gli dissi: in caso di impedimento per motivi medici, ecco le mie dimissioni. Le avete già», rilancia nell'intervista rilanciata alla spagnola Abc.

La notizia ieri ha fatto il giro del mondo, perché arriva a quasi dieci anni di distanza dalle dimissioni di Benedetto XVI. Era il 10 febbraio 2013, quando al termine della canonizzazione dei Martiri d'Otranto, Joseph Ratzinger annunciò, in latino, la rinuncia al ministero di Vescovo di Roma e successore di San Pietro. Con una formula per molti enigmatica, tanto che c'è chi sostiene che Benedetto XVI sia ancora il Papa effettivo, avendo rinunciato soltanto all'amministrazione pratica della Chiesa ma non a quella spirituale. Mistero alimentato dalla dichiarazione (sempre sua): «Il Papa è uno solo».

Nella rinuncia al «munus petrino», comunque, lui stesso invitò «coloro a cui compete a convocare il conclave per l'elezione del Sommo Pontefice». Non fu il primo a dimettersi. Lo fecero altri otto Papi prima di lui. Il più famoso, Celestino V, l'eremita-santo che istituì la Perdonanza, fu pontefice per soli 77 giorni nel 1294. Abdicò «per la debolezza del corpo». Aveva già 87 anni quando venne eletto. Così come Benedetto XVI: «Per governare la barca di San Pietro è necessario anche il vigore del corpo, vigore che in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato».

E ora tocca a Jorge Mario Bergoglio appellarsi ai malanni per annunciare le dimissioni. Dimissioni di cui si parla dal 2021, dopo l'intervento chirurgico all'intestino. Ipotesti rilanciatala scorsa estate dopo un incontro con l'Assemblea generale della Cei dove, riferendosi ai problemi al ginocchio, ha sottolineato: «Piuttosto che farmi operare mi dimetto». Per poi smentire: «Non so davvero da dove abbiano preso che stavo per presentare le dimissioni. Non mi è nemmeno passato per la testa».

E adesso si scopre che Bergoglio non aveva mai escluso la possibilità di andarsene. Parlando della scelta di Ratzinger, già nel 2014, aveva spiegato che Benedetto XVI «ha aperto una porta, la porta dei Papi emeriti». E, visto che Tarcisio Bertone è stato sostituito il 15 ottobre 2013 dal cardinale Pietro Parolin alla Segreteria di Stato del Vaticano, si comprende come Papa Francesco abbia consegnato la lettera di dimissioni poco dopo l'elezione al Soglio di Pietro. Quindi tra il 13 marzo 2013, il giorno della «fumata bianca», e il 14 ottobre successivo.

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