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Covid, contagi in calo ma i decessi aumentano: la settimana da incubo, quanti morti

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È in calo la curva del contagio da Covid in Italia: nell'ultima settimana la flessione è stata del 21%. Una riduzione, quella fotografata dal bollettino settimanale del ministero della Salute, che si accompagna con il monitoraggio della cabina di regia dell'Iss, secondo cui l'incidenza, negli ultimi 7 giorni, scende a 296 casi ogni 100mila abitanti e l'Rt è in calo a 0,98, sotto la soglia epidemica. Segno meno anche per i tamponi, tra antigenici e molecolari processati: sono stati 1.093.207, a fronte dei 1.256.722 della settimana precedente. Il tasso di positività, dato dal rapporto tra numero di positivi e numero di tamponi processati, si attesta al 16%, con una variazione di 1,6% rispetto alla settimana scorsa, quando era a 17,6%. Aumentano, di contro, i decessi, che segnano +4,8% nell'ultima settimana. Sono 719 i morti, a fronte delle 686 vittime della rilevazione precedente.

Sul fronte dei vaccini, dall'Ema è arrivato l'ok per la somministrazione del booster bivalente di Moderna nei bambini tra i 6 e gli 11 anni. "La raccomandazione di autorizzare l'uso di una dose di richiamo di mRNA-1273.214 nei bambini di età compresa tra 6 e 11 anni è fondamentale per fornire protezione contro Omicron e l'emergere di nuove varianti preoccupanti, che è particolarmente importante durante il periodo invernale in Europa, quando le malattie respiratorie sono in aumento - ha affermato Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna -. Siamo grati al Chmp per la revisione della nostra richiesta e attendiamo con impazienza una decisione di autorizzazione da parte della Commissione europea". È attualmente in corso uno studio di fase 2/3 che valuta l'mRna-1273.214 come richiamo e serie primaria nei bambini di età compresa tra 6 mesi e 5 anni, con risultati iniziali attesi all'inizio del 2023.

In termini assoluti, nell'ultima settimana ci sono stati 174.652 nuovi casi di contagio, a fronte dei 221.154 della scorsa settimana. Sul versante delle ospedalizzazioni, intensive e reparti ordinari registrano situazioni opposte. Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 3,2% (rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 15 dicembre) contro il 3,4% dell'8 dicembre, mentre il tasso di occupazione in aree mediche sale al 14,8% (rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 15 dicembre) contro il 14,5% dell'8 dicembre. Una regione, infine, è classificata a rischio alto Covid per molteplici allerte di resilienza, mentre dieci sono a rischio moderato. Diciassette Regioni/Province autonome riportano almeno un'allerta di resilienza, mentre cinque Regioni/Province autonome riportano molteplici allerte di resilienza.

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