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La compagna di Soumahoro ora è "indifendibile". Repubblica, la replica a Concita De Gregorio

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Contrordine, Liliane Murekatete è "indifendibile". Sulle pagine di Repubblica lunedì 12 dicembre è apparso un lungo articolo in cui Concita De Gregorio aveva difeso la compagna di Aboubakar Soumahoro usando alcuni parallelismi quantomeno discutibili. Il più clamoroso, come abbiamo spiegato ieri, è quando la conduttrice di In Onda arriva a paragonarla a Chiara Ferragni, contro la quale nessuno alza un dito se fa foto sexy o pratica il diritto all'eleganza. 

 

Ebbene, oggi sul quotidiano diretto da Maurizio Molinari è uscito un articolo opposto, a firma di Francesco Bei, in cui si fa anche mea culpa per la titolazione dello stesso quotidiano che per sintesi giornalistica ieri aveva definito la compagna del deputato di sinistra "Lady Soumahoro". "Intanto onore a Concita De Gregorio. Poteva starsene zitta, poteva evitare di esporsi alla sputacchiera dei social difendendo Liliane Murekatete, da noi giornalisti appellata con il discutibile (molto discutibile, chiediamo venia) titolo di "lady Soumahoro". Onore a Concita perché, come dice lei nell'articolo che abbiamo pubblicato ieri, è difficile «mettersi dalla parte del buio», combattere battaglie perse in partenza che «costano e non rendono»", premette il giornalista. Che tuttavia non si dice "d'accordo con la sua tesi. È sbagliato accostare Chiara Ferragni o Diletta Leotta a Liliane Murekatete. Possiamo discutere se sia legittimo o meno, quanto sia davvero femminista 'vendersi' la propria nudità per vendere un prodotto, quanto dobbiamo essere post-moderni per ritenerla una cosa normale. Io penso, pasolinianamente, che sarebbe meglio non essere così proni alla cultura consumista di massa - che spinge a consumare anche il proprio corpo - ma mi rendo conto che il mondo, purtroppo anche il mondo della maggioranza delle donne, va da un'altra parte".

 

Il fatto è che Murekatete "di mestiere non fa l'influencer, ma dovrebbe gestire una cooperativa che aiuta gli ultimi tra gli ultimi, quelli arrivati in Italia senza nemmeno un paio di scarpe". Nell'articolo dell'inchiesta della Procura di Latina sulle scoop gestite dalla madre della donna si parla indirettamente. Il tema è come stata raccontata la vicenda che ha mandato in tilt molti dei capisaldi della sinistra. "Quel lusso ostentato sui social, mentre i ragazzi africani ospiti della Karibù facevano la fame, quello sì che indigna e non potrebbe essere altrimenti" si legge nell'articolo.

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