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Un "team della tigre" contro i cyberattacchi. L'esercitazione dell'Aeronautica

Le strutture dello Stato Maggiore della Difesa hanno simulato un tentativo di hackeraggio

Pietro De Leo
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L'attualità di questi tempi complicati impone un nuova frontiera nella tutela della sicurezza, nella dimensione «cyber» che, purtroppo, vede sotto minaccia istituzioni, infrastrutture, privati. È una dimensione assai importante nell'evoluzione geopolitica di cui vediamo (ahinoi) i rivolgimenti con numerosi attacchi, negli ultimi giorni ai siti istituzionali, in passato persino a ospedali, oltreché ad aziende private. In questo quadro, assume assai rilevanza «Cyber Eagle 2022». Il nome è suggestivo, ma al di là di questo si tratta di una cosa serissima: è l'esercitazione che, oramai da otto anni, l'Aeronautica Militare Italiana svolge per parare i colpi di eventuali aggressioni cyber.

Le risultanze della «prova» condotta quest' anno sono state illustrate ieri, alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, e del Comandante Logistico dell'Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Roberto Comelli. Quest' anno con alcune novità, sia di svolgimento che di obiettivi. Per la prima volta, infatti, ha partecipato all'esercitazione anche un «Red Team» di simulazione attacco informatico dello Stato Maggiore della Difesa, facendo assumere all'iniziativa anche una connotazione interforze. Poi è stata messa in campo una formula di collaborazione pubblico privato in partnership con la società «Dea Spa», che si occupa di analisi di sistemi («il lavoro in team - ha affermato Stefania Ranzato, AD della società - contribuisce ad aumentare la consapevolezza della minaccia e la forza delle azioni di contrasto»). In particolare, questa modalità di azione si è concretizzata in un «Tiger Team», una «squadra della tigre», formata da specialisti che hanno lavorato insieme per creare degli algoritmi che consentissero di gestire dati di diverse fonti.

Nello specifico, quindi, è stata testata l'efficacia della risposta di un Ente periferico dell'Aeronautica militare (che vede il coinvolgimento del Reparto generale di Sicurezza dello Stato Maggiore dell'Aeronautica) e dell'intera catena di controllo periferico della Forza Armata ad un attacco informatico. Andando ancor più nel particolare, è stato implementato l'addestramento della «catena di allerta» dell'Aeronautica in caso di incidente informatico. «La minaccia cibernetica viene spiegato dall'Aeronautica - è sempre più concreta, reale, persistente e in continua evoluzione. Per questo l'aeronautica Militare si addestra e si aggiorna costantemente per fornire adeguate risposte in termini di difesa e sicurezza, a salvaguardia della cornice di sicurezza delle info-strutture dei reparti di sicurezza della Forza Armata, contribuendo così alla difesa cibernetica del Paese». Uno sviluppo sempre più impellente. L'ultimo rapporto «Clusit», infatti, ha quantificato una crescita dell'8,4% negli attacchi informatici nei primi sei mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021.

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