Allarme super batteri, cosa sono. Rezza: 11mila morti l'anno, ora un piano nazionale
La situazione della pandemia e l'allarme sui superbatteri. Gianni Rezza, capo del dipartimento di prevenzione del ministero della Salute, torna a parlare in una intervista a La Stampa. Sull'obbligo vaccinale afferma che "a un certo punto bisogna tornare alla normalità delle decisioni consapevoli. Penso che i vaccini debbano essere considerati un diritto più che un dovere". Gli asintomatici dopo 5 giorni possono uscire dall'isolamento domiciliare senza tampone: "Bisognerà monitorare con attenzione la situazione epidemiologica, ma a parte i Paesi dell'Est, gli altri Paesi europei non hanno l'obbligo di isolamento, che però è raccomandato, o non hanno il test obbligatorio in uscita", ricorda Rezza. L'indicazione è che "una volta finito l'isolamento gli asintomatici indossino le mascherine. Certo che per incontrare persone fragili il test lo farei comunque".
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In questo periodo ci sarà la sovrapposizione di Covid e influenza stagionale. C'è un modo per distinguere i sintomi? "È difficile. L'influenza solitamente provoca un febbrone per circa 5 giorni e può essere più pesante rispetto alle forme lievi di Covid. Paradossalmente se si ha solo raffreddore e poche linee di febbre è più facile sia Covid o un rinovirus".
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Ma c'è anche un'altra emergenza, quella dei super batteri resistenti agli antibiotici in cui l'Italia è tra i Paesi messi peggio. Si tratta di batteri resistenti agli antibiotici che possono causare gravi infezioni, a volte estremamente difficili da trattare. "Siamo tra i maggiori consumatori di antibiotici e fino al 2017 abbiamo dato una risposta insufficiente a un problema enorme. Poi è arrivato il primo piano nazionale contro l'antibiotico-resistenza ma i risultati, soprattutto in ambito ospedaliero, sono stati deludenti. L'ultimo dato rilevato nel 2016 dice che negli ospedali l'8% dei ricoverati si infetta con germi quasi sempre antibiotico-resistenti, che generano 11 mila morti l'anno. Ci sono famiglie di batteri, come gli acinetobacter, che possono dare shock settici fatali e che hanno un'incidenza di resistenza alle cure antibiotiche dell'80%" spiega Rezza.
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Gli antibiotici in Italia vengono assunti anche quando non servono assolutamente. "Per contrastare il fenomeno la manovra ha stanziato 40 milioni l'anno per tre anni e poi abbiamo predisposto un nuovo piano che punterà molto sulla formazione del personale sanitario. Ma servirà anche una campagna di informazione rivolta ai cittadini perché c'è anche molta auto-somministrazione", spiega Rezza.