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L'ex socio pugnala Soumahoro: “Spariti gli assegni dei braccianti”. Sospetti sui conti del sindacato

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Nuove accuse dagli ex compagni di Aboubakar Soumahoro nella Lega dei braccianti, il sindacato che difende i profughi in Puglia. Striscia la notizia è tornata sul caso con un'intervista a Mamadou Balde, uno degli ex soci del parlamentare. L'attivista ha fornito altri dettagli sul modus operandi dell'onorevole eletto con l'Alleanza Verdi-Sinistra italiana: «Durante il Covid abbiamo fatto richiesta per l'assegno del reddito d'emergenza: Soumahoro ci ha detto di fare tutti domanda dal nostro patronato e l'accordo con lui era che 25 euro sarebbero andati al patronato e 25 euro a noi braccianti». Ovviamente si tratta di accuse tutte da dimostrare. Occorre anche ricordare che il deputato non è indagato.

 

 

Balde ha aggiunto altri particolari: «Abbiamo fatto più di 600 domande per avere l'assegno, peccato che quando i soldi sono arrivati e abbiamo chiesto la nostra parte, Soumahoro ha cambiato faccia e ci ha ignorato. Ci ha sfruttato, ha utilizzato noi migranti per fare carriera». Ma i conti che non tornerebbero non sono solo questi. L'inviato di Striscia ha evidenziato altre presunte incongruenze: nel bilancio della Lega braccianti, sbandierato da Soumahoro a Piazza Pulita, alla voce «spese per i trasporti delle merci» risultano circa 38mila euro. «Eppure, gli ex soci di Aboubakar ci hanno fornito gli estratti conto di spesa e per i trasporti vengono fuori 3-4mila euro». Ne mancherebbero, quindi, 33mila. Soumahoro inizialmente è finito nell'occhio del ciclone per lo scandalo delle cooperative gestite dalla moglie e dalla suocera. Scoppiato quello scandalo, sono iniziate ad arrivare anche le accuse dei suoi ex soci sui fondi spariti dalla Lega dei braccianti.

 

 

Anche il responsabile della Caritas locale, don Andrea Pupilla, nei giorni scorsi ha sollevato seri dubbi sulla correttezza della condotta di Soumahoro in Puglia. Nel foggiano, infatti, Aboubakar ha difeso i migranti impiegati soprattutto nella raccolta dei pomodori, ma secondo il parroco di San Severo, «il suo impegno era solo virtuale». Il sacerdote è intervenuto su un video risalente al Natale dello scorso anno in cui Soumahoro veniva ripreso, vestito da Babbo Natale, nei pressi di un insediamento mentre portava regali ai bambini. Ma nel ghetto di Torretta - ha spiegato don Andrea - non ci sono bambini, mentre a Borgo Mezzanone, l'insediamento oggetto del video, i bambini sono molto pochi. C'erano dunque ben pochi giocattoli da distribuire, non essendoci bambini a cui poterli donare».

 

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