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Guerra Russia e Ucraina, Parsi rivela la fine drammatica: "Cosa non ha capito Putin"

Giada Oricchio
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“Non ci sarà un secondo Holodomor”. Al 270esimo giorno di invasione in Ucraina, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto che la guerra è vicina a un escalation: si sono intensificati i raid russi nella regione del Donetsk e vicino Zaporizhzhia (una bomba ha colpito il reparto maternità di un ospedale uccidendo un neonato) e gli attacchi alle infrastrutture elettriche. Lo scopo è lasciare città e villaggi senza luce e acqua, far morire di stenti e freddo la popolazione. Per affrontare l’emergenza blackout e aiutare la popolazione a superare l’inverno - laddove non sia possibile ripristinare i collegamenti - il governo di Kiev sta correndo ai ripari creando 4mila “punti di invincibilità” con tutti i servizi base. Il professore di Relazioni internazionali Vittorio Emanuele Parsi, ospite del Tg3, ha osservato: “L’idea che le guerre finiscano con la coincidenza tra obiettivo militare e politico è campata in aria. Questa guerra deve terminare convincendo la Russia che non può vincere, per ora ha perso tutti gli obiettivi politici che voleva realizzare con questa barbara aggressione”.

Il direttore dell’Aseri ha riconosciuto che molto probabilmente i soldati agli ordini del presidente Zelensky non riusciranno a liberare tutti i territori occupati, ma questo non comporta l’automatismo della rinuncia politica a quelle regioni. “Bisogna far capire ai russi che li devono cedere, questo è il vero senso della resistenza durissima di Kiev che sta costando migliaia di vittime” ha spiegato Parsi prima di rievocare lo spettro dell’Holodomor: “Il tentativo di Putin di riprodurre a distanza di quasi 90 anni, lo sterminio per fame del popolo ucraino operato dal regime comunista sovietico non potrà essere tollerato nuovamente. I missili russi cercano di ridurre alla fame e al gelo un popolo e invece il Cremlino deve capire che non sarà consentito per la seconda volta nel corso di un secolo lo sterminio del popolo ucraino”. L’Holodomor è il nome attribuito alla carestia volutamente provocata dalle politiche repressive dell’URSS in Ucraina dal 1932 al 1933 e che causò diversi milioni di morti.

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