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Mezz'ora in più, il generale Graziano: messaggio subliminale di Putin. Quando userà il nucleare

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Un  nuovo inquietante messaggio da parte della Russia all'Occidente. È quello mandato dalle forze armate di Vladimir Putin il 17 novembre, quando durante i bombardamenti contro le città ucraine i russi hanno usato un missile Kh-55, di solito usato come vettore per un’arma atomica, ma hanno sostituito la testata con una testata inerte, trovata e fotografata. In altre parole il missile non portava esplosivo. A dare una lettura dei fatti nel corso di Mezz'ora in più, il programma condotto da Lucia Annunziata domenica 20 novembre, è il generale Claudio Graziano, già presidente del Comitato militare dell'Unione europea. 

 

La conduttrice chiede numi all'alto ufficiale sul missile usato di solito usato come vettore di testata atomica ma lanciato senza esplosivo. "A che scopo? "È una prova generale?", chiede la conduttrice. "No - risponde Graziano  - è un messaggio dei russi che vogliono farci sapere che dispongono di questi missili  e possono utilizzarli. Non è anormale che le testate nucleari vengano sostituite" con altre convenzionali, ricorda il generale, è singolare che in questo caso non ci fosse esplosivo. "Ho letto che potrebbe essere a causa della scarsità di missili" che Mosca ha utilizzato questo espediente per non diminuire il numero di lanci. "Onestamente non lo credo possibile, ma è un messaggio subliminale nel contesto di una guerra psicologica per dire: noi questa capacità ce l'abbiamo.

 

Graziano sottolinea che "i sistemi militari tattici secondo la dottrina russa potrebbero essere usati qualora venisse invaso il sacro territorio russo. "Ricordiamo che le province legalmente annesse dalla Russia, secondo questa teoria, ricadono in questa prospettiva dottrinale. Il fatto che sia stata sdoganata la parola nucleare è una fonte di preoccupazione", spiega Graziano secondo cui, tuttavia, la minaccia atomica non è all'ordine del giorno. 

 

Sulle ultime notizie dal campo di battaglia, Graziano commenta: "L'attacco della centrale Zaporizhzhia è un segnale in continuità con quella che è la politica militare russa di alternare qualche spiraglio di apertura a continui bombardamenti".

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