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Il Registro delle Opposizioni è un flop totale. La denuncia: chiamate indesiderate aumentate

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A quattro mesi dalla sua partenza, il nuovo Registro Pubblico delle Opposizioni si è rivelato inadeguato ad assicurare una efficace tutela degli utenti, al punto che le telefonate commerciali non solo proseguono senza sosta ma, in alcuni casi, hanno registrato un sensibile incremento. A denunciarlo è Assoutenti, che sta ricevendo le proteste dei cittadini che si sono iscritti al nuovo strumento avviato lo scorso 27 luglio. «Ad oggi 3,4 milioni di italiani hanno aderito al Registro nella speranza di non essere più vittime di telefonate indesiderate, ma riceviamo moltissime segnalazioni sulle chiamate commerciali che provengono da call center stranieri o da numeri fittizi creati da appositi software - ha spiegato il presidente Furio Truzzi -. Il paradosso, però, è rappresentato dal fatto che alcuni utenti, subito dopo l’iscrizione al Registro, hanno visto aumentare il numero di telefonate ricevute, ottenendo un effetto diametralmente opposto a quello sperato. In tal senso bene fa AGCOM a chiedere alle società telefoniche di bloccare i numeri senza prefisso nazionale».

 

 

«È evidente che serve un cambio di rotta per correggere uno strumento che, ad oggi, si è rivelato fortemente inadeguato e per questo chiediamo al governo di modificare urgentemente la normativa prevedendo, così come hanno fatto altri paesi a partire dall’Olanda, un sistema ‘Opt-in’, per cui solo chi si iscrive al Registro fornisce espresso consenso al telemarketing e quindi può ricevere telefonate commerciali» ha concluso il presidente di Assoutenti. 

Anche il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, è sbottato per la situazione: «Di male in peggio per chi si è iscritto al nuovo Registro pubblico delle opposizioni sperando di non essere più chiamato. Se all’inizio i call center abusivi, esteri o comunque irrispettosi delle leggi, temendo sanzioni, sono stati cauti nel fare chiamate indesiderate, ora, dopo 3 mesi in cui tutti i trasgressori sono rimasti impuniti, hanno deciso di tornare alla carica, infischiandosene di consultare gli elenchi e di chi ha cancellato tutti i precedenti consensi iscrivendosi al nuovo Registro».

 

 

Se a fine agosto per il 57,5% dei partecipanti alla survey che si erano iscritti al nuovo Rpo le telefonate indesiderate erano diminuite e per il 37,2% addirittura scomparse, una situazione migliorata per il 94,7% degli intervistati, a novembre solo sparite solo per il 10,1%, mentre sono calate per il 56,9% (per il 35,4% sono diminuite solo un po', per il 21,5% parecchio). Se per il 67% c’è stato comunque un passo avanti rispetto al passato, è decisamente preoccupante che per il 25,3% le telefonate non siano scese e per il 7,6% siano persino aumentate, opzione che non era emersa nell’indagine di agosto.

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