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Migranti, il documento segreto Ue: "Profughi attratti dalle ong, partono solo se..."

Dario Martini
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La presenza di navi delle Ong, soprattutto in navigazione tra Zuara e Zawiya, continua ad essere un ulteriore fattore di attrazione» - quello che in gergo si chiama pull factor - «per i migranti che partono dalla Libia per raggiungere l'Italia». Matteo Salvini lo sostiene da anni. Stavolta però non è lui ad aver pronunciato queste frasi. È messo nero su bianco in un rapporto riservato di Frontex, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, relativo al periodo compreso tra il primo gennaio e il 18 maggio 2021, che l'Adnkronos ha potuto visionare. L'organismo di controllo e gestione delle frontiere esterne della Ue aggiunge anche un altro particolare importante: «I migranti che arrivano dalla Libia dichiarano costantemente» di aver verificato, prima della partenza, la presenza delle Ong nell'area, spiegando che «in assenza di queste navi nel Mediterraneo, molti rifiutano di partire». La zona in questione, da cui partono la maggior parte dei migranti dalla Libia, è quella compresa tra Zuara e Zawiya, a ovest di Tripoli. Soprattutto la prima città è diventata il principale polo d'imbarcazione per l'Italia. Infatti, si legge ancora nel documento di Frontex, «la Libia è ancora una volta percepita dai subsahariani come l'ultimo paese di partenza per raggiungere l'Unione europea», e il fatto che «molti di questi migranti segnalati nell'operazione navale Themis abbiano bisogno solo di un periodo compreso tra sei e sette mesi per raggiungere l'Italia suggerisce che le reti criminali abbiano riadattato in modo efficiente il loro modus operandi per trafficare migranti in Libia e oltre in Italia». Inoltre, «Zuara è diventato l'hub di traffico e il principale luogo di ultima partenza in Libia e nella regione del Mediterraneo centrale», da cui è partito «circa il 40% di tutti i migranti segnalati».

 

 

La linea del governo italiano da quando c'è Matteo Piantedosi al Viminale è rivolta proprio a "spezzare" questo meccanismo, per cui le navi delle Ong intercettano i barconi partiti dalla Libia in acque internazionali e poi puntano dritto verso l'Italia. Qualcosa però sta cambiando. La Ong basca Salvamento Marítimo Humanitario (Smh) l'altro ieri ha annunciato il rinvio di una missione prevista nel Mediterraneo centrale. In una nota pubblicata sui media iberici, l'organizzazione non governativa spiega che la decisione è dovuta alle «incertezze che ci sono in Italia sulle misure che potrebbe prendere il nuovo governo di estrema destra». Il rischio principale, spiega Smh, è che eventuali misure disciplinari italiane possano provocare ripercussioni negative sulle certificazioni di sicurezza del settore navale spagnolo in generale (ad esempio, aumento delle polizze assicurative).

 

 

La notizia è stata accolta con favore da Matteo Salvini, che da ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha firmato i decreti di sosta temporanea per le navi Humanity 1 e Geo Barents che battono rispettivamente bandiera tedesca e norvegese. Proprio Salvini ora esulta sui suoi profili social: «Piantedosi, prima vittoria: Ong rinuncia alla missione. Avanti così. L'Italia non sarà complice del traffico di essere umani. Qualcuno inizia a capirlo?». Neanche 24 ore prima, il leader della Lega aveva spiegato che non si tratta di naufragi sventati dalle Ong, ma di «viaggi organizzati sempre più pericolosi», per cui ai migranti viene chiesto di pagare anche due-tremila dollari a testa».

 

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