Truffe "sentimentali" sui social, che piaga. Numeri spaventosi in Italia
La tragedia del doppio suicidio a Formimpoli, dove un ragazzo si è tolto la vita dopo aver scoperto di aver chattato con una finta donna che si è poi rivelata un uomo (a sua volta suicida), fa alzare l'attenzione su un fenomeno che crea problemi seri a migliaia di italiani, uomini e donne, di ogni età.
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L'Avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell'AMI (Avvocati Matrimonialisti Italiani) lancia l'allarme con toni preoccupati: «I social sono terra di nessuno. Essi non prevengono fatti criminali e non bloccano i falsi profili nonostante le segnalazioni. Allo stato è impossibile risalire ai truffatori stranieri, non è consentito mettersi sulle tracce dei soldi che i truffati versano nelle mani dei truffatori, non è possibile per le nostre autorità indagare all’estero e a risalire a vere e proprie associazioni criminali. Le conseguenze di tali truffe sentimentali stanno procurando danni di ogni tipo alle vittime. Ci sono famiglie distrutte, e almeno 3.000 separazioni all’anno a seguito di tali fatti. Per non parlare dei danni economici contro i quali non esiste rimedio».
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Gassani indica quindi la strada per una possibile soluzione al problema: «Innanzitutto il nostro governo dovrà imporre ai social il controllo preventivo dei profili attraverso misure adeguate, pena l’oscuramento del social inadempiente sul territorio nazionale. In secondo luogo occorre un raccordo tra Stati per varare una normativa internazionale che consenta alle varie autorità giudiziarie di creare un collegamento per le indagini. Occorre infine prevedere un’aggravante del reato di truffa (art. 640 c.p.) quando la vittima viene raggirata da truffatori sentimentali che ricevono denaro».