Incidenti stradali, la strage di pedoni è senza fine: dato choc sui morti
Nel solo mese di ottobre sono 28 i pedoni morti sulle strade italiane. Ad aggiornare il tragico dato dopo il decesso della 22enne investita dall’auto guidata da un coetaneo a Pieve del Grappa è lo speciale ‘Osservatorio Pedoni’ di Asaps, l’Associazione sostenitori amici della polizia stradale: «dati parziali - avvertono gli autori del report - perché non tengono conto delle persone ricoverate in prognosi riservata che spesso si aggravano nei giorni successivi». Sempre ad ottobre, i pedoni feriti in modo grave sono stati 128. Per quanto riguarda i decessi, si tratta di 9 donne e 19 uomini, «molti dei quali colpiti alle spalle, mentre erano sul marciapiede e lungo le vie, da pirati stradali, spesso arrestati poche ore dopo grazie all’incessante opera delle forze di polizia statali e locali». Dall’1 gennaio al 31 ottobre l’Osservatorio ha registrato addirittura oltre 200 pedoni morti.
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«È una strage silenziosa - denuncia Giordano Biserni, presidente Asaps - che colpisce bambini, ragazzi, lavoratori, casalinghe, anziani, italiani e stranieri. Ora con le giornate più corte (ricordiamo che novembre è il mese che fa sempre contare il maggior numero di vittime fra i pedoni) e con l’ipotesi anche di ridurre la pubblica illuminazione lungo le strade per il caro bollette nei comuni, temiamo, come esperti, una forte recrudescenza degli investimenti di pedoni. Occorre ricordare a chi amministra che la manutenzione stradale è fondamentale anche per la ricostruzione dei sinistri. E dobbiamo schierare più divise e più strumenti per fermare questa vera carneficina. Lo diciamo da mesi, inascoltati», conclude Biserni.
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Protagonisti degli investimenti mortali censiti ad ottobre sono stati 21 auto, 4 tir, 2 moto e un camper. Quattro gli episodi di fuga ed omissione di soccorso, aggravanti del reato di omicidio stradale che può prevedere la reclusione fino a 18 anni nei casi più gravi. La regione che nel mese scorso ha visto il più alto numero di pedoni vittime è l’Emilia Romagna con sette decessi, seguita dal Lazio con 4 (tutti a Roma) e dalla Campania con 3. In cinque casi l’automobilista indagato era alla guida dopo aver assunto alcol oltre i limiti consentiti.