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Ucraina, Toni Capuozzo travolge Caprarica: portate l'Europa in guerra

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Vladimir Putin "è lo stesso dal 2003, da quando mandò nei lager i primi oligarchi che si opposero a lui. Il suo piano è a lungo termine, l'espansione revanscista è iniziata nel 2008 con la Georgia". Antonio Caprarica nel corso della puntata di sabato 15 ottobre di Controcorrente, su Rete 4, commenta gli scenari legati alla guerra in Ucraina e si scontra con Toni Capuozzo, veterano degli inviati di guerra. 

 

"Putin non è cambiato, noi ci siamo svegliati con l'aggressione dell'Ucraina" afferma l'ex corrispondente Rai da Londra e da Mosca. "Ci sono trattati internazionali, calpestati dalla Russia che si è comportata peggio dell'Unione sovietica. Putin ha invaso paesi sovrani" attacca Caprarica secondo cui, per il prossimo futuro, "i russi dovranno risolvere il problema Putin. Ci sono stati dei crimini di guerra in Ucraina, mentre sento ripetere la storia dei bombardamenti Nato su Belgrado, omettendo il fatto che Belgrado stava massacrando i kosovari..." Il riferimento è a Toni Capuozzo che poco prima, nell'ambito delle polemiche sull'elezione alla presidenza delle camere di Ignazio la Russa e Lorenzo Fontana aveva ricordato la ferma adesione ai dettami della Nato di un ex comunista come Massimo D'Alema, allora a capo del governo. "Massacri come Bucha non si sono visti nel seppur terribile bombardamento di Belgrado, la Nato non si è sporcata con questi crimini" afferma Caprarica. 

 

"Vedo che sorridi..." chiede allora la conduttrice Veronica Gentili a Capuozzo. "Sorrido amaro. Quanto è costata l'invasione americana in Iraq, anche se Saddam non era uno stinco di santo?" ricorda il giornalista che elenca i crimini di guerra registrati in Afghanistan, Somalia, Libia... "In questo momento bisogna capire chi può lavorare alla pace". 

 

"L'unico modo è che Putin fermi la guerra" afferma serafico Caprarica che provoca una risata di scherno di Capuozzo. "E come lo convinci? Pochi mesi fa Mario Draghi diceva: condizionatori o pace. Ora parliamo di termosifoni. Avete detto: mandiamo le armi a Kiev per riequilibrare i rapporti di forza e lo abbiamo fatto. Si è avvicinato il tavolo dei negoziati? No", argomenta Capuozzo che è un fiume in piena. L'Occidente è senza strategia, attacca l'inviato che accusa: "State portando l'Europa sull'orlo della guerra". 

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