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Strage di Sandy Hook, il negazionista Alex Jones condannato: un miliardo ai parenti delle vittime

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“Un verdetto storico”. La giuria del tribunale del Connecticut negli Usa ha stabilito che Alex Jones dovrà pagare 965 milioni di dollari di risarcimento alle famiglie delle vittime della strage della scuola di Sandy Hook. Il fondatore del sito InfoWars, noto per le sue teorie cospirazioniste, aveva all’epoca sostenuto che la strage era stata una messa in scena del governo per limitare il diritto alle armi. Nella strage del dicembre 2012 morirono 26 persone, di cui 20 bambini.

Il verdetto è il secondo importante giudizio nei confronti di Jones, che ad agosto era stato condannato da un tribunale del Texas a pagare 50 milioni di dollari alla famiglia di uno dei bambini uccisi nella strage. Stavolta, a fare causa contro il fondatore di Infowars sono state le famiglie di cinque bambini e di tre insegnanti morti nella strage, oltre a un agente dell’Fbi che fu tra i primi a intervenire dopo la sparatoria. Testimoniando nel corso del processo, Jones ha riconosciuto di essersi sbagliato, ammettendo che la strage era avvenuta realmente. E tuttavia, ha continuato, sia in aula che nel suo programma, a sostenere l’illegittimità del processo, che a suo giudizio violava il diritto alla libertà di espressione ed era una cospirazione dei Democratici per metterlo a tacere. «Ho già detto che mi dispiace centinaia di volte e sono stufo di dire che mi dispiace», ha affermato in aula. 

Jones dovrà ora affrontare a fine anno un altro processo in Texas, intentato dai genitori di un altro bambino morto nella strage. Non è chiaro quanto Jones potrà effettivamente risarcire ai famigliari delle vittime. Durante il precedente processo in Texas, affermò di non potersi permettere una cifra superiore ai 2 milioni di dollari. Tuttavia, un esperto testimoniò che Jones e la sua azienda di comunicazione avevano un valore pari a 270 milioni di dollari. Il negazionista è conduttore di uno show radiofonico molto seguito e idolo di milioni di sostenitori trumpiani.

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