Le Iene, offerte di mascherine al maestro di pilates: una mail inguaia la sorella di Zingaretti
Nuovo colpo di scena nel caso sulle «mascherine fantasma» della Regione Lazio. «Le Iene» nella puntata in onda questa sera documentano in che modo Angela Zingaretti, sorella del governatore, sarebbe entrata nel «mascherina-gate», una vicenda che risale al marzo 2020 quando, in piena pandemia, la Regione Lazio acquistò milioni di dispositivi di protezione personale pagando 35,8 milioni di euro e anticipandone 14,6 come acconto.
Le mascherine però sono state fornite in minima parte e la Regione ha perso 11,7 milioni di euro, cifra per la quale la Procura della Corte dei conti ha inviato un invito a dedurre al governatore Zingaretti e al responsabile della Protezione civile regionale Carmelo Tulumello contestandogli il danno erariale.
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«Le Iene», nel servizio firmato da Antonino Monteleone e Marco Occhipinti, mostrano in esclusiva il documento che collegherebbe indirettamente un imprenditore fornitore di mascherine alla sorella di Zingaretti, all'epoca dei fatti segretario del Pd e presidente della Regione Lazio, oggi neoeletto deputato.
Tra i documenti su cui si focalizza l'attenzione della trasmissione - in onda su Italia 1 alle 21.20 - c'è una e-mail inviata dall'imprenditore Filippo Moroni all'indirizzo della Protezione civile del Lazio e mandata all'attenzione di una certa signora Rita e di Fabio De Luca. Entrambi non lavorano in Regione né per la Protezione civile, ma De Luca è amico su Facebook di Moroni.
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L'imprenditore voleva proporre la vendita di 50 milioni di mascherine alla Regione Lazio a un prezzo concorrenziale, ben inferiore rispetto a quello concordato nel contratto di fornitura della Ecotech di Sergio Mondin, poi rivelatasi inadempiente. La Protezione civile aveva deliberato infatti l'acquisto di mascherine Ffp2 a 3,6 euro ciascuna e di Ffp3 a 3,9 euro cadauna, scartando un'offerta per gli stessi Dpi a 2,53 euro. La differenza costa ai cittadini del Lazio 13 milioni di euro.
Moroni non riusciva a mettersi in contatto né con la struttura commissariale del governo guidata da Domenico Arcuri, né con la Regione. Così si è rivolto a un suo amico, di professione istruttore di pilates. Non un coach qualsiasi: Fabio De Luca secondo quanto ricostruito da «Le Iene» è il personal trainer di pilates di Angela Zingaretti, sorella del presidente. A dirlo, in una conversazione su Zoom con i segugi delle «Iene» è lo stesso Moroni, che a un certo punto, vedendo che nessuno dalla Regione lo chiamava, si è accorto che un suo amico era l'istruttore di pilates della sorella di Zingaretti. Moroni riferisce di aver ricevuto istruzioni di inviare una e-mail con l'offerta di vendita all'indirizzo della Protezione civile, mettendo la lettera all'attenzione di tale Rita, alla quale viene aggiunto anche il nome di Fabio De Luca, entrambi soggetti estranei all'amministrazione. Chi sia Rita è un mistero. Moroni a precisa domanda risponde: «Come fa di cognome? Spalanca le porte, perché quando un cittadino normale vuole aiutare lo Stato, lo Stato non ti risponde, se però chiedi a qualcuno che conosce qualcuno che tifa spalancare le porte, lo Stato almeno ti risponde a una telefonata. Funziona così in Italia, questa è la verità...».
“Ingerenze e acquisti incauti”. Zingaretti al centro della bufera
Fabio De Luca, raggiunto dalle «Iene» si trincera nel silenzio: «Perché mi viene a domandare questa cosa? Ancora co sta storia...». Mentre Angela Zingaretti, rintracciata da «Non è l'Arena» di Massimo Giletti spiega di aver messo solo in contatto due persone. Ma - secondo la Procura della Corte dei conti- la donna «pur non essendo dipendente della Regione e priva di qualsiasi ruolo ufficiale, svolgeva un ruolo attivo di canalizzazione di possibili fornitori di mascherine, facendo così intendere un coinvolgimento talmente diretto del Presidente della Regione nella gestione delle forniture di mascherine da arrivare a comprendere anche i suoi familiari».
Per questo i magistrati contabili ritengono provata l'ingerenza di Zingaretti nella gestione delle forniture, nonostante la Regione abbia spiegato che, all'epoca dei fatti, il governatore era assente perché malato di Covid. La trattativa tra la Regione e Moroni va comunque in fumo. In compenso la Regione acquisterà le stesse mascherine da altre società con prezzi ben più alti. Ma questa non è l'unica stranezza nella gestione dell'acquisto di mascherine da parte della Protezione civile. Il contratto con la Ecotech avviene tramite alcuni intermediari. Ecotech è un'azienda che fornisce materiali elettrici con capitale da 10mila euro. È su questo che la Corte dei conti ha indagati Zingaretti e Tulumello. L'azienda si rivela inadempiente. La Protezione civile prima annulla i contratti, poi opta per la novazione dopo alcune dichiarazioni del governatore.
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Alla fine, vedendo che l'azienda - che aveva prodotto una polizza assicurativa fasulla - era ancora inadempiente ed essendo venuto meno lo «scudo» del decreto 28/2020 del governo Conte, Tulumello opta per l'annullamento definitivo della commessa, con l'azienda che aveva consegnato solo due milioni di mascherine. A fare da tramite tra la Protezione civile ed Ecotech era stato Ivan Gilardi. Suo padre Bruno era stato l'istruttore di karate del vicecapo di gabinetto di Zingaretti, Andrea Cocco. Dopo il colloquio con Cocco, Gilardi viene chiamato il giorno stesso dal vicepresidente della Regione, Daniele Leodori, che in commissione alla Pisana mostra un preventivo firmato proprio da Ivan Gilardi. «Le Iene» ricordano poi il caso della Worlwide Luxury Corner di Patrizia Colbertaldo, di professione holistic life coach. Nel 2008 era candidato nella lista a sostegno di Paolo Orneli (oggi assessore regionale e fedelissimo di Zingaretti con cui ha lavorato anche in Provincia di Roma), all'epoca candidato dal Pd a presidente del X Municipio. E lo stesso Tulumello, scelto da Zingaretti per guidare la Protezione civile del Lazio ricorda «Le Iene» - ha a che fare con il Pd: è stato candidato sindaco al Comune di Fara Sabina e sostenuto dal governatore. Dopo essere stato sconfitto alle elezioni comunali, qualche mese dopo è diventato direttore della Protezione civile, alla quale Zingaretti ha affidato la gestione dell'emergenza Covid, togliendola alla Direzione acquisti, come osserva la Procura della Corte dei conti.