Catania, pioggia di arresti per il clan Santapaola-Ercolano: chi è il boss arrestato
Duro colpo alla Mafia di Catania e agli eredi di Nitto Santapaola, considerato tra i più potenti e sanguinari boss mafiosi di Cosa nostra. I Carabinieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di oltre 30 indagati del clan 'Santapaola-Ercolano', emessa dal Gip del Tribunale etneo, nelle provincie di Catania, Prato, L’Aquila, Enna, Perugia, Vibo Valentia, Palermo, Benevento, Siracusa e Avellino. Gli oltre 30 indagati sono accusati di "associazione di tipo mafioso e concorso esterno", "estorsione", "traffico di sostanze stupefacenti", "detenzione illegale di armi e munizioni" e "concorso in trasferimento fraudolento di valori", reati aggravati dal metodo mafioso. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, hanno consentito di portare alla luce le recenti evoluzioni delle dinamiche associative della famiglia di Cosa Nostra etnea Santapaola-Ercolano, individuandone gli elementi apicali: l’inchiesta dei magistrati della Dda catanese ha fatto luce sui recenti cambiamenti al vertice e nelle gerarchie della più importante famiglia mafiosa catanese. Nell'operazione sono stati impegnati 250 carabinieri del comando provinciale etneo.
Tra gli arrestati c’è il boss Francesco ‘Ciccio’ Napoli, nipote di Salvatore Ferrera ‘u Cavadduzzu, che secondo la Procura sarebbe il ‘reggente’ della famiglia Santapaola-Ercolano. Nel blitz sono stati inoltre coinvolti Cristian Buffardeci e Domenico Colombo: il primo in qualità di braccio destro gli avrebbe consentito di evitare un’esposizione diretta nella gestione degli affari illeciti della famiglia, in particolare nei contatti con soggetti pregiudicati e nell’organizzazione degli appuntamenti. Domenico Colombo, dipendente dell’Amts, la società di traporti che fa capo al comune di Catania, avrebbe avuto stretti legami con personaggi di vertice dell’associazione, tra cui in particolare Vincenzo Sapia, Salvatore Rinaldi, Carmelo Renna e Francesco Santapaola, 43 anni: avrebbe gestito estorsioni e recupero crediti nei confronti di persone che ritardavano nel pagamento dei debiti.
L’attività investigativa avrebbe inoltre documentato i reati strumentali al sostentamento dell’associazione mafiosa, tra i quali si pongono in evidenza le diverse estorsioni ai danni di imprenditori catanesi, un fiorente traffico di cocaina e marijuana, gestito direttamente da Gabriele, Giuseppe e Antonino Santapaola (figli di Salvatore Santapaola, detto Turi Colluccio), il recupero crediti attraverso prestiti ad usura e l’acquisizione, diretta o indiretta, della gestione e del controllo di attività economiche