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Le ong già minacciano il governo Meloni: "Manderemo presto una nuova nave"

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Una nuova nave di soccorso si aggiungerà presto alla flotta civile nel Mediterraneo centrale. Il nuovo governo non si è ancora formato in Italia ma le ong hanno già iniziato a far sentire la loro voce di opposizione dopo la vittoria del centrodestra. Ad annunciarlo è Sea Watch presentando la nuova Sea Watch 5 che nascerà dalla trasformazione della Ocean Don, attualmente ancorata in Norvegia, in «una nave più veloce e capiente».

«Questo significa che potremo soccorrere più persone e farlo più velocemente, che potremo salvare più vite», spiegano dall’ong che si prepara a scrivere «un nuovo capitolo della solidarietà con migranti e rifugiati».

 

Il processo di trasformazione della Ocean Don in una nave di ricerca e soccorso, però, è «lungo e costoso», spiegano gli attivisti lanciando un appello per sostenere i lavori con una donazione o diventando membri sostenitori. «Per mesi, la guerra in Ucraina e l’inflazione hanno messo in ombra gli eventi catastrofici nel Mediterraneo - dicono da Sea Watch - oggi dobbiamo ricordare ancora più forte che ogni giorno le persone annegano durante il loro viaggio verso l’Europa: più di 1.100 solo quest’anno. La Sea Watch 5 è la nostra risposta all’immobilismo dell’Unione Europea. Questa nave di salvataggio è un simbolo di solidarietà e coesione. Di sostegno e assistenza. Per perseverare e andare avanti».

 

Intanto, resta in stato di fermo a Reggio Calabria la Sea Watch 3: la decisione al termine di un’ispezione a bordo durata oltre 13 ore. «Il governo italiano continua la sua politica di deterrenza e blocchi amministrativi - dicono da Sea Watch - e anche i risultati elettorali in Italia non lasciano ben sperare per il futuro del soccorso in mare».

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