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Alluvione Marche, morti e dispersi. Senigallia è distrutta. Draghi: "Subito 5 milioni"

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È il giorno dopo l'alluvione e il bilancio è drammatico: almeno 9 morti e quattro dispersi, tra cui due bambini. Le zone più colpite sono il Senigalliese, in provincia di Ancona, e l'Alto Pesarese, al confine con l'Umbria. Oggi il maltempo potrebbe dare una tregua ma nuovi temporali sono previsti nelle stesse zone domani. Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha spiegato che si è trattato di un evento "peggiore del previsto durante il quale è caduto un terzo della pioggia di un anno". Ma i sindaci della Regione denunciano di non essere stati avvertiti: "Nessuna allerta". 

"Voglio esprimere il mio profondo cordoglio per le vittime delle alluvioni nelle Marche ed esprimere la vicinanza mia e del governo ai familiari delle vittime e ai feriti" ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa dopo il Cdm che ha approvato il decreto Aiuti ter.  "Al momento sono 10 i morti e 4 i dispersi, ma purtroppo sono dati in corso di evoluzione". Così "Al fine della conferenza andrò nelle Marche per rendermi conto di persona dell'accaduto ed esprimere di persona questa partecipazione", aggiunge.

Nelle Marche lo scenario è desolante. I marchigiani che si abbracciano, si guardano negli occhi e con la pala alla mano provano a spazzare via il fango entrato nelle loro case. "Non c'è più la corrente, ho tutta la casa sott'acqua. Non c'è più nulla". Lo racconta a LaPresse una cittadina di Senigallia, residente in via Rossini, che questa mattina, alle 9, era già in strada, assieme ad altri condomini, a pulire la strada, invasa di fango, davanti il suo palazzo. Gli occhi disperati, la madre che prova a consolarla. "C'è fango ovunque, è arrivato fin davanti ai nostri portoni, lo vede?". "I contatori sono tutti invasi dall'acqua ed è andata via la corrente elettrica da questa notte - racconta la donna -. Al momento è tornata solo al terzo e quarto piano. Una tragedia immensa". Poco più avanti, sopra il fiume Misa, esondato la scorsa notte, c'è il ponte Garibaldi devastato. L'alluvione si è portato via un pezzo di balaustra e le forze dell'ordine lo hanno transennato. Paolo è in sella alla sua bicicletta, vive a Senigallia da tanti anni. "Era già accaduto nel 2015 - rivela l'uomo -, ma la furia dell'alluvione che si è abbattuto ieri su questa città è stata decisamente di proporzioni molto più grandi. Mai vista così tanta acqua in vita mia. Abbiamo avuto davvero molta paura. Ora sarà dura ripristinare tutto". "Siamo disperati - dice un commerciante, mentre cerca di ripristinare il suo negozio sotto i Portici Ercolani -. Di certo, non era il risveglio che mi aspettavo. Oggi non si lavora. Passeremo la giornata a sistemare tutto. Una tragedia". E poi la disperazione della giovane ristoratrice, titolare del ristorante Nana Piccolo Bistrot, in via Carducci, pieno centro storico di Senigallia. "Il locale è da buttare, è distrutto - si sfoga la giovane -. I miei genitori stanno spalando fango e acqua da questa mattina presto. Non so veramente come faremo. Tutti i nostri sacrifici sono andati persi. Non c'è nemmeno la corrente".

Anche la farmacia ospedaliera cittadina e il Dipartimento di Prevenzione si sono allagati: "L'ospedale di Senigallia per ora è salvo - ha spiegato un operatore dell'azienda sanitaria ospedaliera -, ma la farmacia e il Dipartimento di Prevenzione sono completamente allagati. Un vero disastro". Tanti i cittadini che si sono riversati sulle strade ad aiutare chi aveva più bisogno. Due signore hanno attraversato insieme un pezzo di ponte - uno dei pochi agibili - sorreggendosi l'un l'altra per non rischiare di cadere. "Ci facciamo forza a vicenda, ormai siamo tutti nella stessa barca", hanno esclamato. Per tutto il giorno, i commercianti sono rimasti davanti ai loro negozi a pulire. Non sanno cosa accadrà domani. Hanno tutti in comune, una sola speranza: quella di potersi svegliare con meno preoccupazioni e paure rispetto a quelle di oggi. "Ce la faremo anche questa volta - hanno gridato due anziani in coro -, prima o poi tornerà il sole".

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