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Alluvione nelle Marche, morti e fango: è stato d'emergenza

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Un fiume di fango e distruzione che ha lasciato dietro di sé una scia di morte e dolore. È pesantissimo il bilancio dell'alluvione che ieri sera ha travolto le Marche: 9 le vittime accertate, 4 i dispersi tra cui 2 bambini, oltre 150 sfollati e interi paesi cancellati.

La violenza e l'enorme quantità d'acqua che ieri si è riversata su parte della Regione ha portato all'esondazione del fiume Misa e dei torrenti minori. Tanti i comuni devastati: in provincia di Pesaro Urbino, Cantiano, Cagli, Frontone, Pergola, Serra Sant'Abbondio; in provincia di Ancona: Sassoferrato, Arcevia, Ostra, Serra de Conti, Barbara, Trecastelli, Corinaldo. A pagare il prezzo più alto in termini di vittime Ostra: 6 dei 9 morti accertati sono stati trovati proprio lì. "Abbiamo allestito 100 posti per gli sfollati nel palazzetto dello sport di Ostra e allertato la casa di riposo e la parrocchia che daranno a tutti un pasto caldo", ha detto a LaPresse la sindaca di Ostra, Federica Fanesi, che sta gestendo l'emergenza alluvione nel suo paese.

"È una città distrutta" quella di Senigallia. "Il mio ristorante è da buttare, ho perso tutto", dice a LaPresse, in lacrime, la titolare del ristorante Nana Piccolo Bistrot, pieno centro storico di Senigallia, in via Carducci. "Saranno entrati tre metri d'acqua - racconta la giovane ristoratrice -, i miei genitori stanno spalando fango e acqua da questa mattina presto. Non so veramente come faremo. Tutti i nostri sacrifici sono andati persi. Non c'è nemmeno la corrente".

"Cantiano è un paese distrutto", fanno eco i cittadini residenti nel piccolo paesino della Provincia di Pesaro Urbino, poco più di 2000 abitanti. Qui le strade si sono trasformate in torrenti. La forza dell'acqua ha trascinato via le auto e allagato le abitazioni. Cantiano è uno dei comuni più colpiti dall'alluvione: ieri sono caduti 420 millimetri di pioggia dalle 15 alle 22.30. Questa mattina, residenti e commercianti si sono messi al lavoro per cercare di pulire le strade, invase da acqua e fango.

Da subito si è mossa la macchina dei soccorsi. "Tra volontari, vigili del fuoco, forze dell'ordine, ci aggiriamo intorno alle 700 persone che stanno lavorando sul territorio. La mobilitazione è stata immediata", ha detto il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, che si è recato in mattinata a Senigallia e nei comuni più colpiti.

Con lui nel pomeriggio è arrivato anche il presidente del Consiglio Mario Draghi. "È un disastro. Un disastro che bisogna affrontare. La sindaca mi ha detto che sono sicuri che ce la faranno, è determinata. Faremo tutto il necessario. Vi abbracciamo tutti, vi siamo vicini e contate su di noi", le sue prime parole appena giunto a Ostra.

Intanto sale anche la paura per le prossime ore. La prefettura di Ancona ha ricordato l'allerta gialla per domani, lo stesso grado di avviso della sera del disastro. Non solo. Il tempo è in peggioramento su gran parte del Paese tanto che la Protezione Civile ha diramato allerta arancione per 4 regioni tra cui l'Umbria, in parte già colpita dalle piogge di ieri, Campania, Basilicata e Calabria.

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