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Crisi energia, la Ue corre ai ripari: tetto al prezzo del gas, fondi agli stati e consumi ridotti

Luigi Frasca
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L'Ue va verso l'adozione di un tetto temporaneo al prezzo al gas russo. È questa una delle misure sul tavolo dei ministri dell'Energia venerdì prossimo, confermata da una documento della presidenza di turno ceca. Visto lo stop russo la misura sembra quasi passare in secondo piano rispetto a quelle annunciate nel documento preparato in vista del Consiglio Ue. Gli Stati membri valuteranno l'ipotesi di un sostegno finanziario alle imprese più esposte, un «supporto immediato della linea di credito per i partecipanti al mercato che - si legge nel documento della presidenza ceca del Consiglio Ue - sperimentano richieste di margini molto elevate, inclusa la possibilità di una soluzione specifica a livello europeo, ad esempio attraverso il ruolo della Bce», nonché «il disaccoppiamento e la limitazione dell'impatto del prezzo del gas sul prezzo dell'energia elettrica», la limitazione dei profitti extra dei produttori di energia, misure per ridurre la domanda di elettricità e la possibilità di utilizzare le quote di riserva Ets, il sistema di scambio delle emissioni. Il ventaglio di opzioni è molto ampio e comprende misure fino a poco fa impensabili ma che ora sono diventate digeribili anche per i Paesi più reticenti, visto la situazione emergenziale. Forte il sostegno di Parigi all'introduzione di un price cap al metano russo. «Se la Commissione europea decidesse di porre un tetto al prezzo del gas acquistato dalla Russia, la Francia sosterrebbe tale misura, ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron dopo il colloquio in videoconferenza con il cancelliere tedesco Olaf Scholz sulla situazione energetica europea. Non solo: via libera francese anche a «un meccanismo di contribuzione europeo» sugli extraprofitti delle società energetiche, che «potrebbe essere restituito agli Stati per finanziare le loro misure nazionali mirate».

 

 

Il tutto nel segno della solidarietà: «Nelle prossime settimane completeremo gli allacciamenti del gas necessari per poter fornire gas alla Germania in caso di necessità e ogni volta che ce ne sarà bisogno», ha annunciato Macron, «allo stesso modo, la Germania si è impegnata a essere solidale sull'energia elettrica con la Francia e si metterà in condizione di fornirci più elettricità». Come al solito venerdì uscirà una soluzione di compromesso tra la posizione degli Stati e quella della Commissione, che sta finalizzando la sua posizione da presentare al Consiglio Ue. «Putin sta usando l'energia come arma tagliando l'offerta e manipolando i nostri mercati energetici. Fallirà. L'Europa prevarrà», ha affermato la presidente Ursula von der Leyen, che domani parteciperà invia eccezionale alla riunione degli ambasciatori Ue per mettere a punto il discorso sullo stato dell'Unione del 14 settembre ma anche per discutere delle misure sull'energia. Bruxelles in ogni caso, che ha visto la visita del premier ucraino per il Consiglio di associazione Ue-Ucraina, tiene il punto sul sostegno a Kiev e alle sanzioni, compresal a posizione di mettere un tetto al gas russo, nonostante le minacce di Putin.

 

 

L'impatto delle sanzioni sull'economia russa, riferisce l'Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell, sta aumentando, soprattutto nei settori tecnologici più avanzati, quelli che permettono a Gazprom di estendere i mercati e i suoi giacimenti. «Senza di noi non possono continuare a sviluppare le capacità di gas e petrolio», ha rimarcato il capo della diplomazia europea, ma secondo Putin l'azienda energetica di Stato Gazprom non solo non sta diminuendo la sua produzione ma la sta aumentando. Quanto alle interruzioni delle forniture Mosca è tornata a dare la colpa alle sanzioni occidentali. I problemi con le forniture di gas tramite Nord Stream 1 «persisteranno fino alla revoca delle sanzioni», che impediscono la «manutenzione delle unità dei gasdotti», ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, perché l'intero funzionamento del gasdotto «si basa su un'unità che necessita di una seria manutenzione» e le sanzioni impediscono di muoversi senza adeguate garanzie.

 

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