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Gas, Terzo attacco hacker in Italia. Intelligence in allarme: "Sospetti sulla Russia

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Tre attacchi hacker nel giro di una settimana. Come riporta il quotidiano La Repubblica, dopo gli assalti a Gse ed Eni (entrambi ancora in fase di recovery, il sito di Gse è tornato in funzione solo oggi) è stata colpita la sede di Sarzana della Canarbino, un grosso gruppo privato dell'import ed export di energia. Mentre sul caso indaga la Polizia postale l'azienda colpita afferma che fortunatamente non c'è stata nessuna perdita di dati dei clienti e che i sistemi sono stati riattivati. 

Il gruppo privato Canarbino è uno dei più importanti dell'import/export di gas a livello nazionale ed europeo. Nato nel 2010, è presente in tutta la filiera del gas e dell’energia elettrica attraverso diverse società, alcune delle quali operano come wholesaler, e quindi vendono all'ingrosso, altre come retailer, e quindi vendono al dettaglio. Le indagini sul cyberattacco sono condotte dalla Polizia Postale di Genova. Secondo le prime ricostruzioni, una delle aziende controllate della Canarbino con sede a Sarzana è stata a vittima di un cyber attacco tramite un virus in grado di criptare i dati rendendo inservibile i sistemi. L'azienda ha fatto sapere che i suoi sistemi di protezione hanno fronteggiato l’attacco che "non ha causato significativi disservizi per i clienti, né la sottrazione di dati sensibili degli stessi". E aggiunge che i sistemi informatici sono stati riattivati "dopo un’attenta attività di verifica e analisi". Ma la situazione preoccupa l'intelligence italiana visto che questo è il terzo attacco ricevuto in una settimana. E infatti sia Roberto Baldoni, direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza, sia il sottosegretario Franco Gabrielli, autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, nei giorni scorsi hanno lanciato l'allarme sull'incremento degli assalti cibernetici verso enti dei comparti dell'energia e della sanità. Ad agosto i casi sono cresciuti del 30 per cento, in coincidenza con la crisi del governo italiano.

Sulle intrusioni a Gse ed Eni indaga la procura di Roma con l'ausilio dell'Antiterrorismo (il fascicolo sull' "accesso abusivo a sistema informatico" è seguito in prima persona dal procuratore capo Giuseppe Lo Voi e dall'aggiunto Michele Prestipino) che sta effettuando analisi tecniche, ma le tracce digitali finora raccolte portano ad est e lasciano presupporre il coinvolgimento di gruppi di hacker vicine al Cremlino. Non è una novità che la strategia di Putin contro il supporto dell'Unione Europea all'Ucraina riguardi proprio la crisi energetica attraverso lo stop alla fornitura di gas russo ma nache creando disservizi alla catena della fornitura.

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