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Piscine con l'acqua alla gola. Bollette quintuplicate, Barelli: “Molte chiuderanno”

Daniele Di Mario
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«Centinaia di piscine, e di associazioni sportive dilettantistiche in generale, rischiano di chiudere a causa del caro-bollette. Il Decreto Aiuti 2, che il governo varerà nei prossimi giorni, dovrà contenere, accanto a quelle previste per famiglie e imprese, misure importanti ed efficaci per il mondo dello sport». Il grido d'allarme arriva da Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera e presidente della Federazione Italiana Nuoto, fresca di 67 medaglie conquistati agli Europei di Roma (che l'Italia ha stravinto) e del terzo posto assoluto, con 22 medaglie, dietro ai colossi Stati Uniti e Cina, ai precedenti Mondiali di Budapest. «Ma sono due anni che lancio il grido d'allarme per denunciare come la crisi abbia mandato in agonia il mondo dello sport dilettantistico - spiega Barelli - eppure tra i partiti ho sempre trovato scarsa sensibilità sull'argomento. Ora qualcuno se ne sta accorgendo, ma è troppo tardi».

Presidente Barelli, quanto incide la crisi energetica sul mondo dello sport.
«Faccio una premessa. Solo gli Europei Master a Roma e Ostia hanno portato seimila atleti con le loro famiglie: parliamo di 25mila persone che hanno affollato, alberghi, ristoranti, spiagge. Tra Europei e Master l'indotto generale si aggirerà attorno ai 300 milioni di euro. Questo per dire quanto lo sport incida sulla nostra economia. Ma Paltrinieri, Pellegrini, le Nazionali di pallanuoto, tutti i nostri campioni sono solo la punta dell'iceberg di un movimento molto più ampio».

 

 

Di che cifre parliamo?
«In Italia le associazioni sportive dilettantistiche affiliate con la Federnuoto gestiscono 2.000 piscine. 250mila persone vivono e mantengono le loro famiglie grazie allo sport. Un mondo che da due anni, a causa del Covid, è entrato in crisi. A causa della pandemia hanno chiuso circa 250 piscine, alcune sono fallite, altre lo saranno. Un dramma umano, visto l'importante compito sociale che svolgono queste strutture, che insegnano a nuotare e contribuiscono a salvare vite con i corsi di nuoto e di salvataggio. È chiaro che in questo modo anche l'agonismo entra in crisi, ma è un problema secondario rispetto al danno che la chiusura di una piscina provoca alla società».

Quanto incide il rincaro delle bollette energetiche?
«Una piscina media, di 25 metri, con sei corsie, palestra e spogliatoi, spende di luce e gas diecimila euro al mese. Le bollette sono già triplicate e in alcuni casi quadruplicate. Presto chi pagava diecimila euro al mese rischia di pagarne a breve cinquantamila. E chiuderà. Non avrà altra scelta, i costi sono insostenibili, soprattutto per le piscine che sono strutture altamente energivore. Molte sono già in agonia».

 

 

Durante il Covid lo sport è stato poco considerato dal governo. Pochi ristori e chiusure molto più lunghe rispetto a quelle imposte ad altri settori. Perché questa sottovalutazione del ruolo sociale dello sport?
«Per due anni ho segnalato il problema, trovando sempre freddezza tanto al Mef quanto a Palazzo Chigi. In questi giorni mi sto battendo per far inserire nel nuovo Decreto Aiuti provvedimenti adeguati a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche. Con il sottosegretario Valentina Vezzali stiamo facendo un buon lavoro e il nuovo decreto dovrà per forza contenere aiuti adeguati. Però serve un cambio di passo culturale».

In che senso?
«Le associazioni sportive dilettantistiche non hanno finalità di lucro, non sono imprese commerciali. Per questo, ad esempio, hanno enormi difficoltà di accesso al credito. E per questo sono rientrate solo in minima parte nei vari ristori erogati per i lockdown. Ma rappresentano un paracadute per la società, visto che né la scuola, né l'università garantiscono lo svolgimento della pratica sportiva e gli impianti pubblici per i cittadini sono quasi inesistenti. Per questo lo Stato deve tutelare queste entità impegnate alla promozione sociale e umana, molto più fragili di quanto si possa pensare. Il governo ha varato ultimamente un bando da 52 milioni per le palestre e due bandi per un totale di 72 milioni per le piscine. Ossigeno, ma è ancora pochissimo».

 

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