Dipendenti pubblici, sorpresa in busta paga: 3mila euro in più per arretrati. Sorridono gli infermieri
Nuove boccate d’ossigeno per circa un milione dipendenti pubblici. Per contrastare l’aumento vertiginoso delle bollette e del costo delle materie prime nelle sedi governative del Ministero del Tesoro sono stati firmati degli accordi che prevedono la restituzione di “arretrati” riferibili al triennio 2019-2021. Tali crediti saranno restituiti, secondo quanto imposto dai contratti, nelle buste paga dei mesi di ottobre, novembre e dicembre. Ma quali sono le categorie di statali interessate? Innanzitutto, le persone adibite alle funzioni centrali, ossia i ministeriali e coloro che operano per le agenzie fiscali, poi i dipendenti comunali e regionali impiegati negli enti locali. Ma anche gli infermieri e il resto del personale sanitario che forse più di tutti meritano un’integrazione economica dopo aver tirato la carretta lungo tutto questo biennio di grave crisi del sistema sanitario. Per concludere, i dipendenti scolastici.
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Dal canto loro i ministeriali, il cui contratto è stato firmato definitivamente a maggio, hanno già ottenuto a luglio i propri arretrati fino a 2.900 euro lorde. Ora è il turno degli infermieri e dei dipendenti comunali. Per quel che concerne l’accordo della sanità, spiega Il Messaggero, è stato sottoscritto in via preliminare lo scorso giugno dai sindacati e dall’Aran, l’Agenzia che rappresenta il governo nella trattativa. Il contenuto del contratto è stato trasmesso al ministero dell’Economia per le verifiche di routine, e c’è fiducia che, dopo il visto della Corte dei conti, entro il mese di ottobre gli arretrati e gli aumenti possano arrivare in busta paga ai 545mila dipendenti del Servizio sanitario nazionale, tra cui 277mila infermieri.
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Il contratto prevede un incremento di 91 euro medi lordi per 13 mesi e una rivalutazione dei fondi destinati alla contrattazione integrativa di 12 euro mese per 13 mensilità. Per l’applicazione del nuovo sistema di classificazione professionale esiste un altro impegno finanziario delle aziende e degli enti del comparto di altri 13 euro al mese sempre per 13 mensilità. Ma è sul tema arretrati che la situazione si fa interessante per il personale sanitario: essendoci 3 anni da “restituire”, oltre ai primi dieci mesi del 2022, la media degli arretrati passa da 2.268 euro a 3.135 euro sempre lordi. Esclusivamente per gli infermieri, invece, ai quali è stata riconosciuta una indennità specifica nel nuovo contratto, si tratta di somme ancora maggiori, dai 3.777 euro lordi del livello più bassi, fino a 4.736 euro per il livello più alto, il D6.
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Capitolo dipendenti comunali: le tempistiche in questo caso potrebbero aumentare sensibilmente rispetto a quelle della sanità. Ciò nonostante, entro dicembre dovrebbero essere recapitati in busta paga sia gli aumenti che gli arretrati. Arretrati però meno imponenti a confronto con quelli destinati agli infermieri, che oscillano tra i 1.444 euro fino a 1.977 euro lordi. Agli arretrati, poi, si aggiungerà anche un aumento medio per il comparto di poco superiore ai 100 euro lordi mensili. Per i dipendenti scolastici, la crisi del Governo Draghi ha comportato una ripartenza da capo in merito alle trattative. In questa campagna elettorale la categoria ha ricevuto delle rassicurazioni su eventuali aumenti di stipendio, ma bisognerà aspettare la formazione del nuovo esecutivo per capire se le promesse verranno mantenute.