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Inchiesta bis Ponte Morandi, così Castellucci e manager Aspi "provarono a truffare lo Stato"

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Nuove contestazioni per l’ex amministratore delegato di Aspi Giovanni Castellucci e per alcuni tra i suoi più stretti collaboratori nell'ambito dell’inchiesta bis nata dal crollo del Ponte Morandi, a Genova. L'ultima accusa della procura agli ex manager riguarda le barriere fonoassorbenti: "non solo furono montate pur sapendole difettose", ha scritto recentemente il Fatto quotidiano, "ma Aspi tentò di far passare quegli interventi per migliorie della rete e di farseli rimborsare dallo Stato".

Il fascicolo riguarda falsificazioni dei report sulla sicurezza di viadotti e gallerie, e vede in tutto 56 indagate l'udienza stralcio, in cui verranno selezionate le intercettazioni fondamentali, è stata fissata al 20 ottobre l’udienza stralcio. Per l'accusa, dunque Castellucci e i suoi collaboratori "tentarono di truffare lo Stato". 

A un anno di distanza dal disastro del Ponte Morandi, che ha provocato 43 morti,  era crollata una parte della volta della galleria Bertè, sulla A26. Prima del crollo, la Commissione permanente delle Gallerie aveva imposto ad Autostrade per l’Italia la chiusura dei tunnel a rischio, disposizione disattesa fino al 2020.

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