Fisco, cosa cambia dal 4 settembre. Iva e Irpef, tregua finita: meno tempo per saldare le cartelle
La tregua fiscale finisce col mese di agosto. Con l'arrivo di settembre il Fisco riparte e batte cassa dopo una sospensione durata più di tre mesi. La data da segnare in rosso sul calendario è quella del 4 settembre, giorni a partire del quale verranno dimezzati i tempi per saldare quanto dovuto e regolarizzare la propria posizione. Da quella data infatti gli avvisi che saranno inviati dall'Agenzia delle Entrate prevedono che i contribuenti regolarizzino le proprie posizioni relative a Irpef e Iva entro 30 giorni, la metà dei 60 giorni che aveva deciso il governo di Mario Draghi a metà maggio.
"Quanto costa nel 2023". Il piano di Salvini per azzerare la legge Fornero
Cambia così la modalità di pagamento per coloro i quali avranno già ricevuto il primo avviso: un mese di tempo e non due per pagare le tasse. Il contribuente sarà chiamato a versare gli interessi dovuti e la sanzione sarà ridotta a un terzo di "quella ordinariamente prevista nei casi di omesso e tardivo versamento di imposte", ricorda il Messaggero. Chi invece avrà ricevuto un avviso per via telematica, dovrà "effettuare il pagamento e usufruire della misura ridotta entro i tre mesi da quando è stato emesso l'avviso", scrive il Giornale che riepiloga le eventuali sanzioni in caso di ritardi nei pagamenti.
Draghi cerca soldi per tamponare l'emergenza energia. Ma sono finiti
Chi si attiene ai 30 giorni, ovviamente, non deve temere interessi o sanzioni aggiuntiva. Chi sfora avrà una maggiorazione del 30% che potrebbe essere ridotta al 15% se il versamento sarà effettuato entro i 90 giorni. Se il ritardo si accorcia ulteriormente scendendo entro i 15 giorni, la multa sarà ridotta all’1% per ogni giorno di ritardo. Dopo i tre mesi scatta il "procedimento ordinario di riscossione per il recupero dell’imposta", ossia interessi e sanzione al 100%.