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Come evitare il vaiolo delle scimmie: la circolare del Ministero su quarantena e vaccino

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Sono arrivati a 506 i casi di vaiolo delle scimmie in Italia. L'ultimo in ordine di tempo è quello diagnosticato a Livorno dove un giovane è stato ricoverato nel reparto di malattie infettive diretto dal dottor Spartaco Sani. A renderlo noto l'Azienda Usl Toscana nord ovest che specifica che "è già il secondo paziente ricoverato nel nostro reparto, le sue condizioni sono stabili ed è sottoposto ad un monitoraggio costante e, al momento, non ci sono elementi di particolare allarme".

L'infezione continua a svilupparsi quasi esclusivamente fra maschi (502) rispetto ai soli 4 casi fra donne, secondo l'ultimo bollettino del Ministero della Salute che ha emanato anche la circolare su quarantena e vaccino. "In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l'applicazione di misure quarantenarie" si legge nella circolare firmata dal direttore generale per la prevenzione Gianni Rezza in cui si specifica anche che "apposite indicazioni sulla strategia di vaccinazione in Italia contro il vaiolo delle scimmie saranno fornite con successiva pubblicazione".

"I contatti asintomatici che controllano adeguatamente e regolarmente il loro stato possono continuare le attività quotidiane di routine come andare al lavoro e frequentare la scuola (la quarantena non è necessaria)", specifica ancora il ministero della Salute. Per i contatti stretti è indicato di evitare di donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono in regime di sorveglianza. L'auto-monitoraggio prevede il controllo della febbre (almeno due volte al giorno) o di altri sintomi come il mal di testa, mal di schiena, linfoadenopatia, o eruzione cutanea da causa sconosciuta nei 21 giorni dall'ultima esposizione. Indicato anche di astenersi dalle attività sessuali per 21 giorni dopo l'ultima esposizione, igiene delle mani e respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso da smaltire correttamente e lavarsi spesso le mani); evitare il contatto con persone immunocompromesse, bambini sotto i 12 anni e donne in gravidanza per 21 giorni dopo l'ultima esposizione; evitare il contatto stretto diretto con animali, inclusi gli animali domestici, per 21 giorni dopo l'ultima esposizione.

L'Istituto per le malattie infettive "Lazzaro Spallanzani" di Roma ieri ha annunciato che sarà “presto pronto a partire con il vaccino del monkeypox e attende dal ministero le modalità di reclutamento”. Il vaccino, secondo quanto si apprende dalla Regione Lazio prevede una prima dose e un richiamo da somministrare dopo un intervallo di 2-3 mesi. "Basta parole e proclami" tuona oggi l'infettivologo Matteo Bassetti. "Si deve rendere disponibile subito il vaccino per il vaiolo delle scimmie alla persone a rischio e a chi ne fa richiesta. Non si può più aspettare". 

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