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Il virus West Nile adesso fa paura: altri due morti in poche ore: "Encefalite acuta"

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Salgono i morti a causa del West Nile, virus  isolato per la prima volta nel 1937 in Arica, nel distretto ugandese del Nilo occidentale, e trasmesso dalle zanzare. Le vittime italiani salgono a tre. L'ultima in ordine di tempo è un anziano di 88 anni, residente a Copparo nel Ferrarese, morto all’ospedale di Cona "per una grave forma di encefalite che, come confermato dalle indagini di laboratorio, è riconducibile al virus West Nile", spiega  l’Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara, sottolineando che "il caso confermato è stato comunicato all’Ausl che ha tempestivamente attivato l’indagine epidemiologica".

 

Il decesso si aggiunge a quelli registrati in Veneto, nel Padovano. Un 77enne di Legnaro ricoverato dal 15 luglio all'ospedale di Schiavonia con un'encefalite acuta è morto mercoledì 20 luglio. Secondo quanto si apprende aveva numerose patologie pregresse. Si aggiunge all'83enne di Piove di Sacco deceduto lo giovedì soccorso nell'ospedale del Comune della Saccisica.

I casi aumentano in diverse zone del nord. Due positività al virus West Nile sono state accertate in provincia di Novara e Vercelli. I due casi riguardano due persone, mentre non sono state segnalate positività né negli animali, né nelle zanzare. A darne notizia è l’Istituto zooprofilattico sperimentale (Izs) di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Il West Nile virus è trasmesso all'uomo dalle zanzare (più frequentemente dei tipo Culex)  ma può colpire anche gli animali. Si tratta di un virus endemico che causa un’infezione che decorre senza sintomi ma in alcuni casi può però sviluppare la malattia (West Nile Disease), con sintomi simile a una sindrome influenzale ma che può sfociare in gravi forme neurologiche tra cui una forma spesso letale di encefalite. Il virus non si trasmette da persona a persona e l'incubazione dal momento della puntura varia fra 2 e 14 giorni e oltre.

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