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Sciopero aerei, disastro low cost negli aeroporti. I viaggiatori chiedono i rimborsi

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Pomeriggio di disagi, ritardi e cancellazioni per lo sciopero di 4 ore dei lavoratori delle principali compagnie low cost e dei controllori di volo dell'Enav, mentre le associazioni dei consumatori scendono sul sentiero di guerra e ricordano che i passeggeri danneggiati dallo sciopero hanno diritto a una serie di rimborsi. Una situazione, che secondo calcoli del Codacons, potrebbe costare fino a sette miliardi a carico delle compagnie.

A incrociare le braccia dalle 14 alle 18 sono stati i dipendenti di easyJet, Volotea, Ryanair, a cui si sono aggiunti i controllori di volo Enav. Il disagio, peraltro, sarebbe stato più pesante se la Commissione di garanzia per gli scioperi non avesse chiesto e ottenuto di ridurre lo stop da 24 a 4 ore. Nel complesso le cancellazioni sono state alcune centinaia, circa 100 solo a Fiumicino, con numerosi ritardi sia in arrivo che in partenza.

Alla base della protesta, come sottolineato nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali, "condizioni contrattuali e salariali in linea con il contratto nazionale del trasporto aereo ed inoltre acqua e cibo per gli equipaggi, spesso impossibilitati a scendere dall'aereo anche per 14 ore consecutive". Chiesta anche "la cancellazione dei tagli ai salari introdotti per fronteggiare un periodo di crisi non più attuale".

Sul piede di guerra le associazioni consumatori che ricordano l'obbligo di rimborsi a favore dei passeggeri rimasti a terra e annunciano una serie di esposti.

Secondo il Codacons l'agitazione avrà un conto salato per le compagnie che potrà arrivare fino a sette miliardi, di cui oltre 2 destinati ai passeggeri solo a titolo di rimborsi e ristori. "Ricordiamo che anche in caso di sciopero le compagnie aeree sono tenute a riconoscere ai passeggeri che si vedono cancellato il volo l'assistenza e l'indennizzo - spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi - Chi non riuscirà a raggiungere le mete di villeggiatura a causa dello sciopero odierno ha diritto inoltre a chiedere ad agenzie di viaggio, tour operator e strutture ricettive il rimborso integrale di quanto pagato per i servizi non goduti, sulla base del principio della causa di forza maggiore e delle norme del codice civile, e potrà agire contro le compagnie aeree chiedendo anche il danno morale da vacanza rovinata. fino a 5mila euro a viaggiatore."

L'Unc annuncia invece un esposto all'Antitrust: "Abbiamo chiesto all'Authority di accertare se le compagnie aeree hanno tempestivamente e correttamente informato i viaggiatori sui loro diritti, ossia del fatto che, se non hanno avuto una riprotezione del volo nei tempi previsti, scatta il diritto alla compensazione pecuniaria da 250 a 600 euro a seconda della tratta" afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Sul fronte delle denunce si muove anche il Codacons secondo cui "alcuni vettori starebbero ostacolando il diritto dei viaggiatori a rimborsi e indennizzi previsti dai regolamenti comunitari".

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