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Torino sfida Roma per l'Authority: duello per la sede dell'antiriciclaggio Ue

Camillo Barone
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La storica rivalità tra Roma e Torino si accende anche sul fronte europeo. Dopo la candidatura della Capitale infatti, è arrivata ieri anche quella di Torino per ospitare la sede dell'Autorità europea antiriciclaggio e per il Contrasto al Finanziamento del Terrorismo nell'Unione europea. È chiaro che dovrà essere in Italia, Paese ultra-stimato sul fronte dell'antiriciclaggio per l'alta reputazione internazionale della Guardia di Finanza e la qualità dei controlli dovuta alla presenza delle più potenti organizzazioni mafiose, ormai diramate nei territori di tutta l'Unione. Il desiderio di Bruxelles è che l'Authority entri nel massimo delle sue funzioni già a partire dal 2023. Dopo Roma che si è affidata a Francesco Greco ieri è nato un Comitato a Torino, annunciato direttamente dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio: «Candidiamo Torino come sede dell'Autorità europea antiriciclaggio perché crediamo abbia tutte le carte in regola per farcela. La creazione del Comitato è stata una brillante intuizione di Gian Carlo Caselli. Abbiamo attivato le prime interlocuzioni con Strasburgo e Bruxelles. L'Italia è molto ben posizionata nel panorama europeo per l'impegno della magistratura, con la presenza storica della Guardia di Finanza e la presenza di sedi importanti di gruppi bancari tra i più importanti a livello europeo».

 

 

Il presidente Cirio ha poi spiegato che «il Comitato si è riunito nel tardo pomeriggio di ieri, presieduto da Alberto Perduca. Un Comitato che evidentemente si allargherà ad istituzioni economiche, pubbliche e non solo. Ho già dato la disponibilità degli uffici del governo Regionale di Piazza Castello per la sede dell'Authority». Torino ha dunque calato i suoi assi giudiziari portanti: Gian Carlo Caselli, uno dei volti più noti della storia della magistratura italiana, e Alberto Perduca, volto meno noto ma comunque di alto profilo, avendo collaborato con l'Olaf, l'agenzia antifrode con sede a Bruxelles, ed essendo stato capo della missione Eulex, che ha gettato le fondamenta amministrative del nuovo Kosovo. Perduca ha rassicurato i competitors romani, dichiarando che «non voglio alimentare competizioni tra città, siamo pronti a valorizzare le nostre competenze. Un'Authority come questa sarà composta da 300 persone, quanto basta per fare un buon lavoro».

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