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Vaccino Covid: spot, medici e farmacie per convincere gli over-60 a vaccinarsi. Il governo teme il flop quarta dose

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La somministrazione della quarta dose di vaccini anti-Covid per gli over-60 inizierà immediatamente, ha garantito il ministro della Salute Roberto Speranza dopo la raccomandazione dell'agenzia europea per il farmaco Ema di lunedì 11 luglio. Ma il timore è che sarà un flop ancora più clamoroso della precedente campagna di richiami. Tanto che il governo ha previsto nuovi spot pubblicitari, un rinnovato coinvolgimento di medici di famiglia e farmacie e anche la possibile apertura di nuovi hub vaccinali, dismessi da mesi. 

 

Ma perché il governo teme il naufragio del richiamo, visto l'aumento di contagi dovuto alla diffusione della variante Omicron mentre gli italiani hanno la testa alle vacanze? In primi c'è il precedente degli over 80: dall'8 aprile solo il 22% ha deciso di fare il nuovo vaccino. Persino gli immunodepressi non hanno risposato in massa: solo il 46%, meno della metà. Insomma, gli indizi del possibile flop per la classe di età 60-79 anni ci sono tutti. Repubblica spiega che, per coinvolgere i cittadini e convincerli a vaccinarsi, sarà avviata "rapidamente" una campagna di comunicazione a colpi di spot e attraverso i medici di famiglia e le farmacie. Gli over 60 e unger 80 cono circa 13,5 milioni, solo se dovessero rispondere in massa all'appello (è improbabile) le strutture che distribuiscono il vaccino sarebbero in difficoltà.

 

Il fondatore dell’Istituto farmacologico Mario Negri, Silvio Garattini, in un’intervista a Il Giornale si schiera decisamente a favore della quarta dose di vaccino. ""Ai miei due figli ho suggerito di farla subito. Non so se seguiranno il mio consiglio. Del resto, anche il governo la raccomanda soltanto, non c’è alcun obbligo". "Sicuramente non avrei permesso i concerti di 70mila persone urlanti in piena fase pandemica", ha sottolineato il virologo, "poi avrei tenuto l’obbligo delle mascherine al chiuso. Nel nostro istituto è obbligatoria. Ma credo che governo e parti sociali abbiano fatto un grande errore nel raccomandarla e non mantenere l’obbligo. Più cerchiamo di diminuire la circolazione del virus e meno c’è il rischio che si presenti una variante più aggressiva", spiega Garattini che chiede agli italiani di tenere alta la guardia. 

 

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