Putin ci taglia il gas, Gazprom riduce di un terzo la fornitura all'Italia. Spot del governo per ridurre i consumi
Vladimir Putin ha iniziato a staccarci il gas? Gazprom ha comunicato che per la giornata di lunedì 11 luglio fornirà volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi/giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi/giorno. Lo riferisce Eni, sottolineando che fornirà ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi.
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"Stiamo discutendo in questo momento con altri ministeri di un progetto rapido d’informazione, tipo ’Pubblicità e progresso', su due grandi settori: uno è l’acqua, l’altro è l’energia. Fra l’altro i due settori si parlano perché sono molto collegati. Stiamo pensando di costruire una serie di messaggi che diano suggerimenti di comportamento e di sobrietà nell’uso delle risorse", ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervenendo al webinar Enea sul risparmio energetico nelle case. "Sarà fondamentale - ha aggunto il ministro - lanciare questi messaggi a breve, visto che dopo la pausa estiva comincerà il periodo in cui i consumi crescono".
Nel frattempo si registra lo stop di gas in arrivo dalla Russia in Germania. Il flusso fisico di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1 si è interrotto poche ore dopo l’inizio delle riparazioni programmate, secondo i dati resi noti degli operatori di trasporto del gas come riporta Tass. È iniziata oggi, infatti, la prevista manutenzione di dieci giorni al Nord Stream 1, di proprietà di Gazprom. I lavori sono programmati fino al prossimo 21 luglio.
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L'Europa precipita nell’incertezza sul futuro delle importazioni di gas da Mosca, già fortemente ridotte nelle ultime settimane, con il rischio che si blocchino del tutto. «Nord Stream è fermo, il che significa che il gas non circola più», ha confermato il ministero dell’Economia tedesco dopo l’annuncio dell’inizio dei lavori fatto stamani dall’operatore Nord Stream Ag. Lo stop di dieci giorni, da tempo annunciato, doveva in teoria essere solo una formalità tecnica, ma nel contesto della guerra in Ucraina e della resa dei conti tra Mosca e l’Occidente sull’energia, governi, mercati e aziende temono che la chiusura possa essere prolungata. Nord Stream 1 trasporta 55 miliardi di metri cubi (bcm) all’anno di gas dalla Russia alla Germania sotto il Mar Baltico. Altrove in Europa, Gazprom ha fatto lo stesso, tagliando le forniture ad alcuni paesi e bloccandole completamente ad altri. Berlino ha quindi lavorato duramente per convincere il Canada sabato a restituire una turbina destinata al Nord Stream 1, che era in manutenzione nel Paese. E questo nonostante le proteste dell’Ucraina.