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Covid, con Omicron 5 ci si reinfetta anche dopo un mese. Roberto Cauda: aumento dei casi fino a metà luglio

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L'aumento dei casi di Covid a causa della diffusione della variante Omicron 5 è ormai assodato, con il picco dei contagi atteso per metà luglio. Poi, se tutto andrà come già visto in Portogallo, dove la variante Ba.5 è arrivata prima, inizierà la discesa. A spiegare l'andamento della pandemia e le caratteristiche di Omicron 5 il professor Roberto Cauda, infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma, che mette in guardia sulle possibilità di reinfezione di Covid. 

 

L'esperto infatti spiega che "chi è stato contagiato un mese fa, quasi certamente con una differente sottovariante ora rischia di nuovo l'infezione". Insomma, l'immunità naturale potrebbe non bastare. Cauda afferma che "con la 5 c'è un'alta percentuale di reinfezioni, ormai siamo al 10 per cento. Anche in tempi abbastanza veloci si rischia. Pure se si è stati contagiati solo un mese fa". L'esperto sottolinea come la protezione garantita dalla terza dose del vaccino è maggiore di quella che deriva dall'infezione naturale, però è minore rispetto alle altre varianti. "In sintesi: anche chi ha fatto la terza dose può infettarsi, però sono meno numerose le forme gravi di malattia", spiega Cauda. 

 

L'esperto afferma che la nuova ondata di casi non era prevista, un aumento come quello che stiamo vedendo era lecito aspettarselo in autunno. Alla base c'è la maggiore trasmissibilità della variante: "A livello mondiale c'è stato un incremento dei casi, in una settimana, del 18 per cento", ha detto l'esperto al Messaggero. Cauda invita a non spaventarsi ma a usare prudenza. Omicron 5 non provoca una malattia grave: "Osserviamo molto di più forme respiratorie alte con raffreddore, mal di gola, malessere, dolori, piuttosto che polmoniti". Ma il problema è l'alta trasmissione: "Anche una percentuale bassa di forme gravi rappresenta un problema su numeri alti".

 

Per provare a prevedere la curva dei contagi è possibile guardare al Portogallo, simile all'Italia come popolazione vaccinata, dove Omicron 5 è arrivata prima. "La crescita è durata circa quattro settimane, i ricoveri sono raddoppiati, ma comunque sono rimasti su numeri gestibili. Se anche in Italia andrà allo stesso modo, a metà luglio inizierà la discesa, altrimenti bisognerà attendere la fine del mese", spiega l'infettivologo. L'ondata di Omicron 5 sommata all'immunità da vaccino, conclude Cauda, ci eviterà un forte aumento dei casi in autunno, sempre se non arriveranno nuove varianti.

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