Covid, boom di contagi non dichiarati per i test fai da te. La nuova ondata sconvolge l'estate
L'aumento dei casi Covid è sotto gli occhi di tutti. Questa estate, a differenza delle ultime due, non si è verificato un calo dei contagi. Il boom di positivi viene settimanalmente certificato anche dall'Istituto superiore di sanità che stavolta aggiunge un particolare importante: questa "ondata" estiva del virus è sottostimata. Scrive infatti l'Iss: «In questa fase, caratterizzata dalla circolazione di varianti altamente trasmissibili, c'è verosimilmente stato un forte aumento della quota di persone che hanno avuto un'infezione non notificata ai sistemi di sorveglianza per motivi legati a fenomeni di sottodiagnosi o "autodiagnosi".
Questo potrebbe portare alla sottostima del tasso di incidenza, e quindi del rischio relativo, ed efficacia vaccinale». Tradotto: gli italiani fanno molti più tamponi fai da te. Non vanno in farmacia, preferiscono scoprire a casa se sono positivi al Covid. Inutile girarci intorno: è un modo per sfuggire alla registrazione ufficiale del contagio che implica un isolamento di almeno sette giorni per i vaccinati. L'aumento dei positivi ha varie ripercussioni. Sono molti di più coloro che si reinfettano rispetto al passato.
La scorsa settimana la percentuale era dell'8,4%. Adesso è salita al 9,5%. Significa che un italiano su dieci ha preso il Covid più di una volta. Per quanto riguarda l'aumento dell'incidenza in generale, il ministero della Salute ha registrato che dal 24 al 30 giugno il dato è pari a 763 casi per 100.000 abitanti, contro 504 per 100.000 abitanti della settimana precedente.
C'è anche un'altra rilevazione che indica in modo inequivocabile come si stia muovendo l'epidemia nel nostro Paese. Emerge dal quarto rapporto sulla sorveglianza del virus nelle acque reflue urbane pubblicato il primo luglio. Nell'ultima settimana sono stati analizzati 6.451 campioni di acque reflue e l'87,2% di essi era positivo. Inoltre, si legge nel documento, «L'andamento nazionale delle concentrazioni di SARS-CoV-2 nelle acque reflue ha mostrato un pericoloso aumento (maggiore del 30%)», rispetto alle due settimane precedenti dal 13 al 26 giugno. Secondo i ricercatori la spiegazione è da ricercarsi nella maggior capacità di contagiare di Omicron 5. È ormai diventata «dominante» come si dice in gergo, passando dal 23,5 al 60,71%. Questa sottovariante, però, non è più pericolosa delle precedenti. Quali sono le conseguenze? «Nell'ultima settimana - scrive l'Iss - sono stati segnalati in Italia 583.029 nuovi casi di persone positive a Covid, di cui 213 morti (valore che non include le persone decedute nel periodo in eseme ma con una diagnosi antecedente al 13 giugno)».