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Taxi, sciopero confermato: 5 e 6 luglio in corteo a Roma. E il governo tenta la mediazione

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Tassisti sul piede di guerra contro l'articolo 10 del ddl Concorrenza annunciano uno sciopero per il 5 e il 6 luglio. Il governo tenta in extremis una mediazione: il 4 luglio la viceministra Teresa Bellanova incontrerà al Mims (Ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili) le rappresentanze sindacali dei tassisti e degli Ncc.

"Lo sciopero farà da spartiacque riguardo al destino dei tassisti. È una risposta ferma e irremovibile indirizzata a chi pensa di svendere il nostro lavoro e la funzione di servizio pubblico che svolgiamo" si legge in una nota firmata dalle 14 associazioni di categoria (Usb - taxi - Uti -Ugl - taxi - Un'impresa - Fast Confsal - Satam - Tam -Claai - Unica Cgil Taxi - UilTrasporti -Uritaxi - Or.S.A.-Taxi -Federtaxi Cisal). È un fronte comune, amplissimo, quello dei tassisti che martedì saranno in piazza della Repubblica a Roma per far sentire la propria voce.  "In quelle 48 ore dobbiamo dimostrare, come categoria che non siamo disponibili a nessun passo indietro, a nessun tipo d'accordo, a nessuna resa e che ci batteremo fino all'ultimo respiro, contro tutti quei parassiti che vorrebbero sottrarci il frutto della nostra fatica. La risposta che deve arrivare in quei due giorni dovrà esser chiara e inequivocabile. La Presidenza del Consiglio, la Politica e tutti i soggetti coinvolti, dovranno sentire fin dentro i loro "rifugi" che i tassisti di tutta Italia sono pronti a battersi senza esitazioni per lo stralcio dell'articolo 10 del ddl Concorrenza", prosegue.

"Probabilmente anche in questa occasione la comunicazione asservita al potere dirà che siamo il "vecchio" contro la "modernità", che siamo dei privilegiati che ostacolano il mercato, e tutta un'altra serie di falsità, lo faranno anche in questa situazione, mentono sapendo di mentire. La realtà - proseguono le 14 sigle sindacali- è che la nostra battaglia è la lotta di 40.000 lavoratori contro la speculazione finanziaria, ma anche la difesa dell'utenza di un sevizio pubblico contro meccanismi come algoritmi e libero mercato che li andrebbero a strangolare nel momento del bisogno". E al premier Mario Draghi mandano a dire: "gli incontri fatti con le multinazionali, così come la negazione del confronto con i lavoratori, e la sua intenzione di devastare il nostro lavoro, non rimarranno senza risposta, e in quelle 48 ore saranno i tassisti di tutta Italia a consegnargliela".


       

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