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La crisi morde gli italiani: uno su tre compra solo prodotti low cost per risparmiare

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Leonardo Ventura
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«Nove italiani su 10 prevedono di attuare qualche strategia per ridurne l'impatto sulle proprie finanze, a partire da una riduzione dei consumi; oltre un terzo degli italiani (32%) non è disposta a pagare di più per l'acquisto di prodotti di qualità a fronte di un aumento superiore al 5% del loro prezzo. Un'ulteriore conferma del rischio per la tenuta delle filiere agroalimentari italiane di eccellenza, con un impatto negativo sulla crescita del Paese». Così Carlo Alberto Buttarelli, direttore Ufficio studi e relazioni con la filiera di Federdistribuzione, commentando la stima provvisoria dei prezzi a giugno diffusa oggi dall'Istat. «Nonostante le imprese della di distribuzione moderna non stiano ancora trasferendo sui prezzi di vendita tra 2 e 3 punti percentuali d'inflazione che hanno già riconosciuto nella fase di acquisto - sottolinea il carrello della spesa è significativamente in ulteriore incremento. Questo trend negativo continuerà anche nei prossimi mesi, accompagnato dalla crescita del clima d'incertezza: i dati Istat confermano che il clima di fiducia delle famiglie è sceso a giugno, registrando un'ulteriore diminuzione dell'indice da 102,7 a 98,3, il livello più basso da novembre 2020».

 

 

«Una situazione fotografata - aggiunge- anche dalla recente rilevazione che abbiamo condotto con Ipsos sul sentiment dei consumatori, che certifica la crescente preoccupazione degli italiani per la propria situazione economica: il 76% degli italiani si ritiene molto preoccupato dall'incremento dell'inflazione sul proprio bilancio familiare, segnando una crescita del +9% rispetto a ottobre 2021». Ma il caro-prezzi legato all'inflazione si abbatte anche sulle vacanze estive. Per esempio sui servizi, in particolare i trasporti con i prezzi dei biglietti aerei salita a +90,4% a giugno. Secondo l'aggiornamento dell'Istat infatti i trasporti sono passati da +6% a +7,2%, con un +2% rispetto a maggio. L'accelerazione è dovuta soprattutto ai prezzi del trasporto aereo passeggeri, che passano da +74,3% a +90,4% (+23,8% congiunturale).

 

 

L'accelerazione della crescita dei prezzi dei beni - spiega l'Istat - è imputabile prevalentemente ai prezzi dei beni energetici (da +42,6% a +48,7%; +4,8% congiunturale). Aumentano anche i prezzi dei servizi (da +3,1% a +3,4%; +0,7% rispetto a maggio) soprattutto per via della crescita dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,4% a +5%; +1,3% la variazione congiunturale). E in tema «vacanze» accelerano anche i prezzi degli alloggi, da +12,5% a +18,1% (+5,8% su base mensile).

 

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